Brasile: no news … good news

Brasile
Brasile
Il ritorno alla guida del Paese di Lula, già Presidente dal 2003 al 2011, ha generato molti dubbi. Tuttavia, da quando è entrato in carica il 1° gennaio dello scorso anno Lula può vantare un bilancio positivo, che è ancora più notevole in quanto non ha iniziato il suo nuovo mandato sotto i migliori auspici. È entrato in carica in un clima avvelenato: non avendo accettato la sconfitta, i sostenitori del Presidente uscente erano intenzionati a paralizzare il Paese e la tensione era alta anche tra Lula e la Banca centrale. E, poiché la sua coalizione di governo non disponeva della maggioranza parlamentare, si temeva anche un blocco delle istituzioni.
Un 2023 rassicurante
La crescita del PIL (tutta la ricchezza prodotta nel Paese), al +2,9% nel 2023, ha superato le aspettative. Il tasso di disoccupazione ha chiuso l’anno al livello più basso dall’inizio del 2015. L’inflazione è tornata a rispettare l’obiettivo della Banca centrale brasiliana per la prima volta dal 2020, attestandosi a marzo al 3,93%. La bilancia commerciale (che misura la differenza tra esportazioni e importazioni, flussi finanziari compresi) ha registrato un attivo record. Risultato: dopo essere fuggiti dal Paese nel 2022, gli investitori stranieri sono tornati in Brasile l’anno dopo. Sul piano politico, il Presidente Lula è riuscito, nonostante la sua minoranza parlamentare, a far adottare riforme importanti per il Paese.
Riforma fiscale vincente
Approvata lo scorso 15 dicembre, dopo 30 anni di discussioni, e contro tutte le aspettative, questa riforma semplificherà il complicato sistema fiscale brasiliano. In concreto, cinque imposte sui consumi saranno sostituite da un sistema di doppia imposizione, federale e locale. Questa riforma riduce anche gli oneri amministrativi e dovrebbe migliorare la competitività internazionale dei prodotti brasiliani. Ci vorrà tempo prima che queste novità, che saranno introdotte da qui al 2034, possano dare i loro frutti, ma per ora hanno il merito di aver rassicurato gli investitori sulla capacità del Brasile di attuare le riforme di cui ha bisogno, contribuendo così alla stabilità del suo mercato finanziario.
La nuova legge fiscale metterà fine alle “guerre fiscali” intraprese dalle diverse autorità del Paese e che spesso finivano in tribunale, con grande sgomento delle aziende trascinate loro malgrado in queste controversie.
Secondo la Banca Mondiale, oggi una società brasiliana può impiegare più di 1.500 ore per preparare la dichiarazione dei redditi, più di sei volte la media globale. Questo si traduce in un costo aggiuntivo scaricato sulle spalle del consumatore e che rallenta la crescita potenziale del Paese.
Migliora il giudizio sul debito brasiliano
Con l’approvazione della nuova legge fiscale è arrivato anche l’innalzamento, da parte dell’agenzia Standard & Poor’s, del rating sul debito brasiliano. Questo rialzo è anche dovuto al miglioramento dei conti con l'estero del Paese (aumento dell’attivo commerciale) e all'azione della Banca Centrale brasiliana che ha attuato una politica monetaria scrupolosa che le ha consentito di contenere le pressioni al rialzo dei prezzi al consumo e che le permette oggi un allentamento monetario. La riduzione dei tassi d’interesse, il forte calo dell'inflazione e il miglioramento della percezione del rischio del Paese hanno consentito allo Stato brasiliano di finanziarsi a condizioni migliori: ciò rafforza la sua solidità finanziaria e fa aumentare la fiducia degli investitori. Il real, la valuta del Paese, si è apprezzato sul mercato dei cambi, mentre il ritorno degli investitori internazionali ha spinto le azioni brasiliane ai massimi storici a dicembre.
Se la Federal Reserve (la Banca centrale americana) sta ancora discutendo sui tempi per iniziare ad allentare la sua politica monetaria, il tasso ufficiale brasiliano è già stato ridotto sei volte dopo il primo taglio dell’agosto 2023.
Le debolezze economiche non mancano
L’economia brasiliana è da tempo penalizzata da diversi “freni” strutturali: infrastrutture insufficienti, bassi risparmi, inadeguati investimenti, grandi disuguaglianze sociali, bassa produttività dei lavoratori e alto debito pubblico (la somma dei deficit pubblici del passato). Questi elementi rallentano lo sviluppo economico del Paese.
Negli ultimi anni anche la crescita economica è diventata sempre più squilibrata: la metà della crescita registrata lo scorso anno è arrivata dall’agroindustria e dal settore estrattivo, mentre la quota del settore industriale, che fornisce posti di lavoro a alto valore aggiunto, è in declino. Il commercio estero si concentra sempre di più su pochi prodotti e pochi partner, tanto che nel 2023 i prodotti agricoli hanno rappresentato la metà delle esportazioni. Le carenze strutturali, la dipendenza da pochi prodotti e da pochi Paesi limitano il potenziale economico del Brasile e lo rendono più vulnerabile agli shock economici esterni. Ed è proprio per questo che non ti consigliamo di investire sulla Borsa brasiliana.
Oltre il 30% delle esportazioni brasiliane è diretto verso la Cina, mentre a livello di importazioni, la Russia, con i suoi prodotti petroliferi raffinati a buon mercato, è diventata essenziale per il Brasile: insomma, una filiera di sbocco e di approvvigionamento distante e rischiosa di questi tempi.
Bond brasiliani: che fare?
Al contrario delle azioni, offrendo tassi di interesse elevati che compensano il rischio di cambio, le obbligazioni in real possono essere una diversificazione interessante per tutte e tre le nostre strategie di portafoglio dove sono presenti per il 5%. Per investirci, scegli uno dei titoli brasiliani che sul nostro selettore online.
Ci sono novità, invece, per il fondo HSBC GIF Brazil Bond AC USD (20,21 usd, LU0254978488), e per la sua “versione” che distribuisce le cedole HSBC GIF Brazil Bond AD USD (6,27 usd, LU0254979023), che ti abbiamo indicato finora, e che tra l’altro era l’unico disponibile sul mercato italiano per investire in obbligazioni brasiliane: sarà chiuso il 15 maggio prossimo, ma già dall’8 maggio cesserà di essere negoziato. Cosa devi fare se hai questo fondo in portafoglio? Puoi chiederne il rimborso, entro l’8 maggio, oppure non fare nulla e aspettare che le quote ti siano liquidate il 21 maggio dopo la chiusura del fondo, prevista per il 15 maggio. In entrambi i casi (rimborso o liquidazione delle quote) i costi sono a carico di HSBC, ma nel primo caso conosci prima il prezzo di rimborso e ottieni indietro i soldi circa un paio di settimane prima, nel secondo caso non sai a che prezzo saranno liquidate le quote e entrerai in possesso del denaro un po’ dopo. Cosa è meglio scegliere? Entrambe le strade sono a costo zero, dipende da te, se hai bisogno di liquidità chiedi il rimborso, in caso contrario, mentre aspetti che ti siano liquidate le quote, puoi decidere dove impiegare i soldi di cui rientrerai in possesso.
UNA BORSA IN CERCA DI CONFERME
La borsa brasiliana non ha brillato negli ultimi mesi (grassetto, base 100) come ha fatto quella degli Stati Uniti (linea sottile). In attesa che la situazione del Paese diventi più chiara meglio evitare le azioni brasiliane. Fonte dei dati: Datastream.
Attendi, stiamo caricando il contenuto