Sud Africa: come va l'economia? E le obbligazioni in rand?

Sud Africa: Pil, inflazione e obbligazioni
Sud Africa: Pil, inflazione e obbligazioni
Se si dovesse dare un quadro sintetico dell'economia sudafricana, si potrebbe dire che si tratta di un Paese che ha una bassa crescita del Pil, un livello di indebitamento elevato e alti livelli di povertà e di disuguaglianza all'interno della propria società.
La crescita attesa infatti per il 2000 e 24 è solo dello 0,9%, che, seppur accelererà nei prossimi anni, si attesterà solamente all'1,5% nel 2026. Si tratta dunque di tassi di crescita relativamente bassi per un’economia emergente. La creazione di un governo di unità nazionale dopo le ultime elezioni ha portato un'ondata di ottimismo, perché i mercati ritengono che questa nuova formazione di governo sarà più aperta alle riforme. Il nuovo governo effettivamente sta cercando di implementare le riforme strutturali di cui questo Paese ha bisogno e il Sudafrica è stato anche in grado di attirare nuovi investimenti, un fattore molto importante per crescita economica ma anche per la valuta. È anche vero, però, che le riforme avranno un impatto limitato sul potenziale di crescita del Pil: da qui le stime di una crescita sottotono per i prossimi anni.
Il debito pubblico si attesta al 78%, un livello che risulta più elevato se confrontato con quello dei Paesi che hanno un rating simile al Sudafrica. A deporre però a favore della tenuta dei conti c'è una scadenza lunga del debito. Infatti, in generale, a parità di altri fattori, tanto più lungo è la scadenza media del debito di un Paese, minore è il rischio dello stesso. Anche il fatto di avere una grossa fetta del proprio debito in valuta locale, quindi non in valuta estera, è un fattore che mitiga, attenzione, non elimina, un po’ il rischio. Il giudizio di affidabilità sul debito sudafricano rimane comunque nel territorio dei cosiddetti junk bond visto che è BB- per Fitch e S&P e Ba2 per Moody’s.
Sul fronte dell'inflazione, l'obiettivo della Banca centrale è il 4,5% annuo con una banda di oscillazione di ±1,5%, dunque l'obiettivo è centrato se l'inflazione rimane in un intervallo compreso tra il 3%-6%. Per questo 2024 l'inflazione dovrebbe attestarsi al 5% e mantenersi su un livello simile anche nei prossimi anni. Dunque, la Banca centrale sta riuscendo nel suo obiettivo e la stessa Banca centrale ha dimostrato una certa una credibilità agli occhi dei mercati grazie alla sua gestione della politica monetaria.
IL RAND E LE OBBLIGAZIONI
Il rand sudafricano ha sì recuperato terreno durante l'estate, grazie soprattutto alla formazione di un governo, alla nuova ondata di ottimismo di cui abbiamo parlato, alla riduzione dell’incertezza a livello politico - almeno nel breve periodo - e a maggiori investimenti. È anche vero, però, che su un arco temporale più lungo i progressi del rand sudafricano nei confronti dell'euro sono limitati: da circa un anno e mezzo anni la valuta non perde più terreno, ma non sta neanche realizzando dei guadagni particolarmente interessanti. Rendimenti a scadenza elevati e di una stabilità della valuta sono una combinazione interessante per investire in ottica obbligazionaria. Questi sono due elementi importanti, ma da soli non sono condizione sufficiente per fare investire su una valuta. I bassi tassi di crescita del Sud Africa, un'inflazione più elevata rispetto a quella della zona euro, oltre a un ciclo di allentamento monetario che potrebbe interessare in Sudafrica nel prossimo futuro, senza parlare della gestione dei conti pubblici e di una stabilità politica che è tutta da dimostrare, non sono attualmente delle prospettive che invitano a posizionarsi sul rand sudafricano, rappresentando fonti di elevati rischi.
Per puntare sui bond sudafricani, comunque, una possibilità c’è: è l’Etf Invesco Emerging Mkts Usd Bond (15,546 euro; Isin IE00BF51K132), che al suo interno ha una quota anche di queste obbligazioni.
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