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Inflazione Usa: giugno sotto le attese

Data di pubblicazione  14 luglio 2017
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Negli Usa l’inflazione è inferiore a quanto preventivato

Dato attuale: 0%
Attese: +0,1%
Periodo di riferimento: giugno 2017
Dato precedente: -0,1% (maggio 2017)

L’inflazione negli Usa a giugno è rimasta invariata rispetto al mese precedente, deludendo così le attese (a +0,1%). Rispetto a un anno fa, invece, l’inflazione fa segnare un +1,6% in decelerazione dal 1,9% precedente. Anche in questo caso il dato è sotto le attese (a +1,7%).

L’inflazione di fondo, invece, quella calcolata senza tener conto delle componenti più volatili quali cibo ed energia, ha registrato un aumento dello 0,1% come il mese precedente, risultando però anche in questo caso inferiore alle attese inferiore alle attese (+0,2%). Il dato annuale si attesta invece al +1,7% in linea con le attese

INFLAZIONE: PER SAPERNE DI PIÙ

Descrizione. L’indice dei prezzi al consumo misura la variazione dei prezzi (riferiti al consumatore finale) di un paniere di beni e servizi. Periodicamente, il paniere viene rivisto con l’ingresso o l’uscita di determinati prodotti allo scopo di adattare la sua composizione ai cambiamenti nelle abitudini di vita e rendere così l’indice il più aderente possibile al reale “costo della vita”.

Punti di forza. È diffuso abbastanza tempestivamente, circa alla metà del mese successivo a quello di riferimento. Alcuni dati “parziali”, riferiti ad esempio ad alcune “città campione”, sono diffusi in tempi ancora più brevi. Altro punto di forza è l’immediatezza dell’informazione, poiché permette di sintetizzare in un solo numero una dinamica complessa come quella dei prezzi.

Punti di debolezza. L’immediatezza, soprattutto nel caso dei dati parziali, va a volte a discapito della significatività (i dati finali a volte smentiscono l’andamento emerso dai dati parziali). Anche la metodologia di calcolo, basata non su tutti i beni e servizi ma su di un paniere, è spesso messa in discussione perché una composizione del paniere non allineata ai consumi reali può fuorviare la percezione del costo della vita.

È in grado di influenzare i mercati? Sì, perché è uno dei principali elementi che le Banche centrali devono tenere in considerazione nello stabilire i tassi ufficiali. La Bce, ad esempio, ha il compito di tenere l’inflazione intorno al 2%: se è elevata cercherà di frenarla alzando i tassi (purché questo non comprometta la crescita economica). I tassi di mercato, a loro volta, si muovono sulla base dei dati sull’inflazione anticipando l’evoluzione dei tassi ufficiali. Oltre all’andamento dei tassi, il dato sull’inflazione può avere altri effetti, ad esempio sulla dinamica salariale nelle fasi di rinnovo contrattuale: questo a sua volta ha effetti sugli utili societari e di conseguenza sulla valutazione di Borsa delle società.