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Disoccupazione in Italia: luglio porta con sé un rialzo inatteso

Data di pubblicazione  31 agosto 2017
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La disoccupazione italiana sale all’11,3%, ma il numero di occupati è ai massimi dal 2008

Dato attuale: 11,3%
Attese: 11,1%
Periodo di riferimento: luglio 2017
Dato precedente: 11,2% (giugno 2017)

A luglio il numero di occupati cresce dello 0,3% rispetto a giugno (+59.000), superando coì il livello di 23 milioni di lavoratori, quota oltrepassata solo nel 2008. Il tasso di occupazione sale così al 58% (+0,1%).

A crescere è però anche il numero di disoccupati (+61.000) e il tasso di disoccupazione sale all'11,3% quando le attese erano per un 11,1%.

DISOCCUPAZIONE: PER SAPERNE DI PIÙ

Descrizione. Una volta al mese, l’Istat calcola la percentuale di disoccupati rispetto all’intera forza lavoro. Per disoccupati si intendono le persone tra 15 e 74 anni che presentano tutte le seguenti caratteristiche: sono senza lavoro, sono disponibili a iniziare a lavorare entro due settimane e hanno attivamente cercato lavoro nelle ultime quattro settimane. Per forza lavoro, invece, si intende il totale degli occupati e dei disoccupati.

Punti di forza. Fornisce un chiaro quadro della situazione produttiva di un Paese.

Punti di debolezza. È soggetta a revisioni continue, poiché i livelli di disoccupazione sono stimati sulla base di campioni relativamente poco estesi. Per l’Europa, poi, la significatività del dato è ridotta dal fatto che il mercato del lavoro è più “rigido” rispetto a quello americano, dove gli alti e bassi dell’economia si traducono più facilmente in una variazione del numero di occupati.

È in grado di influenzare i mercati? Sì. Un numero minore di disoccupati significa più persone che ricevono un reddito e che quindi si tramutano direttamente in consumatori. La crescita dei consumi, a sua volta, migliora le prospettive dell’economia contribuendo ad aumentare il Pil (la ricchezza complessivamente prodotta in un Paese). Un minor numero di disoccupati, quindi, è in genere accolto positivamente dalle Borse, anche se non bisogna trascurare il rischio di inflazione che può preoccupare le Banche centrali spingendole ad alzare i tassi. Viceversa un aumento dei disoccupati significa un’economia che arranca e un’inflazione più fredda: la Borsa scende, così come i tassi.