Purtroppo tra prezzi delle materie prime alle stelle e commercio internazionale che rallenta siamo costretti a tagliare le nostre previsioni di crescita. Ecco qui di seguito alcuni dei tagli più importanti.
Per l'Italia ci attendiamo quest'anno una crescita dell'1% (in precedenza era +3,8%). Per il 2023 tagliamo le nostre stime da +2,2% a +1,3%. Siamo invece più ottimisti dal 2024 in poi, nel lungo periodo ora ci attendiamo un +1,1% contro il +1% precedente.
Per l'Eurozona ci attendiamo quest'anno una crescita dell'1% (in precedenza era +3,9%). Per il 2023 tagliamo le nostre stime da +2,5% a +1,5%. Tagli anche dal 2024 in poi: si passa da un +1,4% a un +1,1% (stesso dato dell'Italia).
Sul fronte dell'inflazione per quest'anno ci attendiamo un'impennata in eurozona con il carovita che volerà a un +6% (prima era 3%) e che sarà ancora alto nel 2023 (3,1% contro 1,8%).
Tagli alla crescita anche per l'economia Usa: da +4% a +2,7% per quest'anno e da +2,5% a +1,8% per il prossimo. Inflazione su al 6,5% quest'anno (prima le attese erano di un 4,5%) e al 4% (prima era il 2,5%) per il 2023.
Ovviamente il dato per la Russia è drammatico: da un +2% di crescita siamo passati a una recessione forte (-5%) nel 2022 e per il 2023 da un +1,3% siamo passati a prevedere che la recessione prosegua con un ulteriore -2%. Inflazione alle stelle (12% contro la precedente stima di 6,8% per quest'anno e 6% contro 4,4% della precedente stima nel prossimo).
Globalmente gli effetti si sentiranno su tutta l'economia mondiale e non per pochi anni. Se già nel 2022 la crescita mondiale scenderà al 3,2% (era 4,3%) e nel 2023 si passerà dal 3,5% al 3%, stimiamo un piccolo effetto duraturo, per cui le nostre attese dal 2024 in poi passano da un +3% a un +2,9%.
Queste le principali anticipazioni. Nei prossimo giorni torneremo sull'argomento.