Anche la Bank of England (BoE), la Banca centrale inglese, è allineata alle altre Banche centrali e aumenta i tassi: ritocco dello 0,75% e costo del denaro al 3%.
Si prevede che il PIL diminuirà di circa lo 0,75% durante il secondo semestre del 2022, in parte riflettendo la compressione dei redditi reali derivante dall'aumento dei prezzi, anche se il calo dell'attività economia verso la fine di quest'anno dovrebbe essere meno marcato rispetto ad agosto. L'inflazione era del 10,1% a settembre e si prevede che aumenterà fino a circa l'11% nel quarto trimestre del 2022, un valore inferiore a quanto previsto ad agosto.
Nelle previsioni della BoE il Pil continuerà a diminuire per tutto il 2023 e il primo semestre 2024, poiché i prezzi energetici elevati e le condizioni finanziarie sostanzialmente più rigide gravano sulla spesa. È probabile, infatti, che la continua debolezza della spesa porti a un crescente ristagno economico dalla prima metà del prossimo anno, compreso un aumento del tasso di disoccupazione, che si prevede aumenterà a poco meno del 6,5%.
Per quanto riguarda l’inflazione, secondo la BoE potrà iniziare a diminuire dall'inizio del prossimo anno. Le pressioni inflazionistiche interne resteranno infatti forti nei prossimi trimestri per poi diminuire. Si prevede che l'inflazione scenderà nettamente, in qualche modo al di sotto dell'obiettivo del 2% nell'arco di due anni e ulteriormente al di sotto dell'obiettivo nell'arco di tre anni.
La BoE ha confermato che, se le sue previsioni troveranno riscontro nella realtà dei fatti, il rialzo dei tassi continuerà nelle prossime riunioni. I bond in sterline non sono da acquistare, mentre la Borsa inglese rimane nelle nostre strategie di portafoglio.