I dati arrivati stamane dalla Cina sono stati tutti sotto le attese, mostrando come la ripresa dell’economia cinese, avvenuto in estate dopo la revoca delle restrizioni, si sita affievolendo. Inoltre, le nuove restrizioni, introdotte ancora una volta per far fronte al Covid, probabilmente saranno la causa di altri rallentamenti nei prossimi mesi.
Passando ai singoli dati, solo quello sulla disoccupazione, ferma al 5,5% ad ottobre, ha centrato le attese dei mercati. Quanto alla produzione industriale, ad ottobre ha fatto segnare un forte rallentamento, dato che è cresciuta solo del 5%, contro attese de 5,2%, ma a settembre il progresso era stato del 6,3%. Meno forte il rallentamento degli investimenti in immobilizzazioni, che sono cresciuti a ottobre a un tasso, +5,8%, solo di poco alle attese (5,8%, che era anche il dato di settembre). Spostandosi ai consumi, le vendite al dettaglio sono addirittura risultate in calo, -0,5% in ottobre, quando le attese erano per un +1% e quando solo un mese fa erano cresciute del 2,5%.
Infine, per la prima volta da maggio 2020 e dal blocco dell'economia globale a causa del covid, le esportazioni cinesi sono diminuite a ottobre su base annua. Il calo delle vendite estere è particolarmente spettacolare per le spedizioni verso gli Stati Uniti (-12,6%) e l'Unione Europea (-9%). Il deterioramento delle prospettive economiche sta spingendo le aziende statunitensi ed europee a limitare gli acquisti di prodotti cinesi. Questa è una pessima notizia perla Cina.
Come visto dai dati sulle vendite al dettaglio, la domanda interna rimane debole, mentre le esportazioni sono state la forza trainante dell'attività economica in Cina negli ultimi due anni. Inizialmente, è stato per soddisfare la domanda di prodotti medici per combattere il Covid e le esigenze specifiche legate al telelavoro che le vendite cinesi all'estero sono esplose. Poi, i piani di sostegno ai consumi messi in atto in Europa e soprattutto negli Stati Uniti hanno spinto le esportazioni cinesi a nuovi livelli. Ora però questi impulsi sono terminati.
Con un settore immobiliare, che rappresenta fino al 30% del Pil secondo alcune stime, nel bel mezzo di una crisi e con consumatori preoccupati che limitano le loro spese e ora anche le esportazioni che calano, la crescita cinese nei prossimi trimestri sembra debole. Nel breve termine, la Cina deve affrontare sfide significative, ma da una prospettiva di lungo termine, il potenziale dell'economia cinese rimane interessante. Le azioni cinesi sono presenti per un 5% nel portafoglio difensivo e per un 10% in un portafoglio neutrale o dinamico. Nel portafoglio difensivo sono presenti, per un 5%, anche i bond in yuan cinesi.