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La Fed rassicura i mercati
2 mesi fa - giovedì 1 dicembre 2022
La Fed rallenterà il rialzo dei tassi
Jerome Powell, presidente della Federal Reserve statunitense, ha causato euforia nei mercati statunitensi. Affermando che la prossima riunione di politica monetaria di dicembre potrebbe essere il momento giusto per moderare i rialzi dei tassi e dicendo che sia lui che i suoi colleghi della Fed non hanno intenzione di reagire in modo eccessivo, inasprendo la loro politica dei tassi in modo esagerato, ha segnalato che la Fed rimane attenta a ciò che sta accadendo sia sul fronte dell'inflazione che sull'economia.
Ma attenzione, la Fed non ha certamente finito con i rialzi dei tassi. C'è ancora molta strada da fare per frenare un'inflazione superiore al trend, tanto che lo stesso Powell si è opposto alle scommesse del mercato su una pausa anticipata dei rialzi dei tassi e ha invece affermato che i tassi saliranno più lentamente, ma raggiungeranno un livello più alto rispetto a quello stimato in precedenza – saranno superiori al 5% come ti abbiamo detto di recente. Tuttavia, questo approccio più cauto, giustificato dall'inflazione il cui futuro rimane molto incerto, ha rassicurato gli investitori.
Se la Fed ha ora lo spazio necessario per adeguare la sua politica, è perché le pressioni inflazionistiche sono diminuite negli ultimi mesi. Dopo aver raggiunto il picco del 9,1% a giugno, l'inflazione statunitense è in calo da allora e si è attestata al 7,7% in ottobre. Non è però ancora vinta la lotta all’inflazione. Tutt’altro. L'ultimo dato sull’indice dei prezzi sui consumi personali, l'indicatore preferito dalla Fed per misurare l'inflazione in quanto teine conto delle effettive spese effettuate dagli americani, è al 5% e rimane dunque ben al di sopra dell'obiettivo del 2% della Fed.
Per gli investitori, il fatto che la maggior parte dei rialzi dei tassi ufficiali (e quindi il costo del credito più elevato) siano ormai alle spalle è molto rassicurante. Nonostante il forte aumento dei tassi di interesse dallo 0,25% di inizio anno al 4,0% di oggi – l'economia statunitense non è in crisi e la prospettiva di un rallentamento del movimento al rialzo del costo del denaro rafforza le speranze di un atterraggio morbido per l’economia. Tradotto, la recessione ci sarà, ci si attende che arrivi già nella prima metà del 2023, ma sarà di breve entità e durata.
Altrettanto importante, a differenza di altre grandi economie come l'Unione Europea o la Cina, l'economia statunitense non è influenzata da altri problemi. Una volta che l'inflazione sarà sotto controllo, potrà riprendere a crescere in maniera robusta. Continuiamo perciò ad investire in tutti i nostri portafogli sugli Usa, con azioni e bond.