Rispettando le attese di mercato la Banca centrale australiana (RBA) ha deciso di prendersi una pausa e di lasciare i tassi fermi al 3,6%, dopo averli alzati in totale per un 3,5% dallo scorso maggio. La pausa serve per guadagnare tempo e poter valutare l'impatto dell'aumento dei tassi di interesse fino ad oggi e le prospettive economiche.
Proprio riguardo a quest’ultime, la crescita dell'economia australiana è rallentata, con una crescita prevista nei prossimi due anni potenziale di crescita. Vi sono poi ulteriori prove del fatto che la combinazione di tassi di interesse più elevati, pressioni sul costo della vita e un calo dei prezzi delle abitazioni sta portando a un sostanziale rallentamento della spesa delle famiglie. Mentre alcune famiglie dispongono di consistenti riserve di risparmio, altre stanno subendo una dolorosa compressione delle loro finanze.
Passando all’inflazione, i prezzi dei beni dovrebbero moderarsi nei prossimi mesi a causa degli sviluppi globali e della minore domanda in Australia. Nel frattempo, gli affitti stanno aumentando al ritmo più veloce degli ultimi anni, con tassi di sfitto bassi in molte parti del paese. Anche i prezzi delle utenze stanno aumentando rapidamente. La previsione è che l'inflazione comunque diminuirà quest'anno e il prossimo, per arrivare a circa il 3% a metà del 2025.
La RBA prevede che potrebbe essere necessario un ulteriore inasprimento della politica monetaria per garantire che l'inflazione torni all'obiettivo. La decisione di mantenere i tassi di interesse fermi questo mese offre più tempo per valutare lo stato dell'economia e le prospettive, in un contesto di notevole incertezza.
Per quanto riguardo gli investimenti, le obbligazioni in dollari australiani non sono da acquistare, mentre le azioni possono rientrare, per una piccola parte e in termini di diversificazione, nel portafoglio dinamico.