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Tagli alla produzione del petrolio

L'OPEC+ taglia la produzione

L'OPEC+ taglia la produzione

Data di pubblicazione 06 aprile 2023
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L'OPEC+ taglia la produzione

L'OPEC+ taglia la produzione

Ecco motivi e conseguenze

I Paesi dell'OPEC+, il cartello che riunisce i tradizionali esportatori di petrolio   i loro nuovi alleati, guidati dalla Russia, hanno annunciato un calo a sorpresa della produzione di petrolio. L'Arabia Saudita taglierà la produzione di 500.000 barili al giorno a partire da maggio. La Russia estenderà fino alla fine dell'anno il calo della sua produzione in atto da diversi mesi. Anche Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Iraq, Oman e Algeria hanno annunciato un calo della produzione. Concretamente, rispetto a quanto precedentemente previsto, l'offerta di petrolio sarà tagliata di 1,1 milioni di barili al giorno dal 1° maggio e di 1,6 milioni il 1° luglio.

Ufficialmente, questi Paesi stanno riducendo la produzione in risposta al rallentamento dell'economia e della domanda globale. In realtà, è soprattutto una decisione politica. La Russia usa il petrolio come arma contro i Paesi occidentali che sostengono l'Ucraina. L'azione dell'Arabia Saudita e di altri Paesi arabi è una risposta agli Stati Uniti, che non hanno mantenuto le loro promesse. Per abbassare il prezzo del petrolio, salito a oltre 100 dollari al barile l'anno scorso, il presidente Biden ha messo sul mercato gran parte delle scorte strategiche del Paese, promettendo di riempirle quando il prezzo del greggio scenderà. Ma nonostante il petrolio sia sceso a metà marzo a meno di 70 dollari al barile, il presidente degli Stati Uniti ha deciso che ora non era il momento di riempire le riserve strategiche.

Nella pratica, la decisione dell'OPEC+ ha fatto balzare il prezzo del greggio perché sarà difficile sostituire questo calo dell'offerta. Mentre le riserve strategiche sono ora al minimo storico, Biden non può più usare quest'arma. Né la produzione statunitense dovrebbe essere in grado di compensare il taglio della produzione dell'OPEC+. Le grandi compagnie petrolifere statunitensi preferiscono la redditività alla quantità. E condizioni di credito più restrittive stanno rendendo più difficile per i piccoli produttori finanziare le trivellazioni. Il rimbalzo dei prezzi del petrolio è una cattiva notizia per l'economia globale  Il petrolio più costoso alimenta le pressioni inflazionistiche, indebolendo al contempo l'attività economica.