I DATI SULL’INFLAZIONE
A luglio, secondo le stime preliminari, l’inflazione in Italia è stata pari al 6% annuo, ancora una volta in rallentamento rispetto al 6,4% di giugno. Il dato è anche in calo più di quanto atteso: il mercato stimava un +6,1% annuo. Su base mensile il rialzo è dello 0,1%, in questo caso in linea con le attese.
L’andamento dell’inflazione italiana continua ad essere fortemente influenzato dai prezzi dell’energia. È anche vero, però, che non tenendo conto di quest’ultima i prezzi rallentano comunque, dato anche il raffreddamento dei prezzi dei prodotti alimentari lavorati e dei servizi.
L’“inflazione di fondo”, quella cioè calcolata al netto degli energetici e degli alimentari freschi, infatti, rallenta ancora (da +5,6% a +5,2%), così come quella al netto dei soli beni energetici (da +5,8%, registrato a giugno, a +5,6%).
I DATI SUL PIL
Doccia fredda invece per i dati sul Pil italiano. Nel secondo trimestre del 2023, secondo la stima preliminare, l’economia italiana si è contratta dello 0,3%. Il dato è peggiore delle attese (ci si aspettava un’economia al palo) e anche del dato del primo trimestre (+0,6%).
La contrazione di questo secondo trimestre è dovuta ad un calo sia del settore primario, sia di quello industriale, mentre i servizi hanno mostrato una crescita moderata.