Dai verbali della riunione tenutasi lo scorso giugno si scopre che quasi tutti in seno alla Fed ritenevano appropriato mantenere i tassi invariati, ma c’è stato anche chi li avrebbe aumentati dello 0,25%.
Tuttavia, la larga maggioranza che ha portato ad una pausa nel rialzo dei tassi ha una visione differente sul futuro. Quasi tutti prevedono che quest'anno sarà probabilmente necessario un ulteriore inasprimento della politica monetaria.
Le motivazioni che spingono ad aumentare i tassi d’interesse sono il mercato del lavoro tesi e relativamente pochi segnali che l'inflazione sia in rallentamento verso il 2%. C’è chi anche è preoccupato per il fatto che l'inflazione di fondo, in particolare, non si sia mossa molto negli ultimi sei mesi.
Per quanto riguarda la crescita economia, le previsioni prospettano che un ulteriore inasprimento delle condizioni del credito bancario, in condizioni finanziarie già tese, porterebbe a una lieve recessione a partire dalla fine dell'anno, seguita da una ripresa moderata.
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