Con una mossa del tutto a sorpresa la Cina ha deciso di tagliare i tassi sui prestiti ad un anno portandoli dal 2,65% al 2,5%, livello che non si vedeva dal 2014. Secondo l’Istituto nazionale di statistica, la domanda domestica rimane insufficiente e le basi per la ripresa economica necessitano di essere rafforzate.
La decisione è arrivata poco prima della pubblicazione dei dati di luglio sull’economia cinese, che, ancora una volta, hanno mostrato una situazione peggiore delle attese.
La produzione industriale è cresciuta del 3,7% rispetto ad un anno fa, ma le attese erano per un +4,3%. Le vendite al dettaglio sono rallentate e sono cresciute solo del 2,5% annuo (+4% le attese) e gli investimenti s’indeboliscono e fanno segnare +3,4% (attese +3,7%) nei primi sette mesi dell’anno.
Inoltre, il settore immobiliare continua a preoccupare: -8,5% gli investimenti in questo settore, facendo così peggio del primo semestre e un altro colosso del settore sta vivendo una crisi finanziaria, segno di come l’immobiliare sia in difficoltà e una spina nel fianco dell’economia.
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