Il Messico continua a crescere e lo fa più delle attese. Il Pil è infatti cresciuto dell'1,1% nel terzo trimestre rispetto a quello precedente, facendo così meglio delle attese fissate a +0,9%. Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, il Pil è cresciuto del 3,3%, superiore al 3,2% previsto.
Questo risultato è stato reso possibile dalla forza del mercato statunitense – che ha sostenuto così le esportazioni messicane - e dagli investimenti aziendali nella zona settentrionale del Messico (è il cosiddetto nearshoring, cioè il ricollocamento di un’azienda, o di una parte delle attività aziendali, in un Paese vicino a quello d’origine – è un po’ l’opposto dell’offshoring che porta invece le attività più lontano). I consumi interni ed un forte mercato del lavoro hanno contribuito anch’essi a sostenere il Pil.
Dai verbali dell’ultima riunione si scopre però che proprio la domanda interna e il mercato del lavoro, per quanto diano un apporto positivo alla crescita, rappresentano anche una pressione sui prezzi. E così, la Banca centrale ha bisogno di un maggior numero di prove sul fatto che l’inflazione sia in calo prima di tagliare i tassi.
I bond in peso non sono all’acquisto, la Borsa messicana dipende dal portafoglio da te seguito.