La Banca centrale turca ha deciso ancora una volta di colpire duro aumentando il suo tasso di interesse del 5%, portandolo al 40%. Dall'inizio della stretta monetaria inaugurata a giugno, il tasso di interesse della Turchia è già stato alzato del 31,5%.
Questa impennata del costo del denaro ha lo scopo di arrestare la caduta della lira sul mercato dei cambi. Finora questo non è bastato a rassicurare gli investitori e gli operatori economici che continuano a fuggire dalla valuta turca, scesa a un nuovo minimo storico contro l'euro il 21 novembre.
È anche vero che, dopo essere scesa al 38,2% a giugno, l'inflazione è tornata al 61,4% a ottobre, un livello ben al di sopra del tasso di riferimento: questo penalizza il valore della lira. La situazione finanziaria della Turchia è precaria. Non investite in questo Paese.