I dati preliminari di gennaio parlano di un’inflazione italiana allo 0,8% annuo, dal +0,6% di dicembre (attese a +0,9%). Su base mensile il carovita fa segnare +0,3%, dal +0,2% di dicembre (+0,5% le attese).
Sono i prezzi dei trasporti (da +3,7% a +4,3%), dei beni alimentari non lavorati (da +7,0% a +7,5%) e il minor calo dei prezzi dei beni energetici regolamentati (da -41,6% a -21,4%) che hanno causato l’accelerazione del carovita. Infatti, se si va a guardare l’“inflazione di fondo”, quella cioè calcolata al netto degli energetici e degli alimentari freschi, decelera da +3,1% a +2,8% e quella al netto dei soli beni energetici da +3,4% a +3,1%.
Da segnalare anche il lieve aumento dei prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona (passano da +5,3% a +5,4% annuo), mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto rallentano (da +4,4% di dicembre a +3,6%).