Nella zona euro l’inflazione di gennaio è stata confermata al 2,8% annuo (al 3,3% quella di fondo), come da attese e da stime preliminari. Notizie contrastanti, invece, sono arrivate dal Pmi. Quello dei servizi è salito da 48,4 a 50 punti (attese a 48,8) – quindi non è più in contrazione. Delude invece il Pmi manifatturiero, che scende da 46,6 a 46,1 (attese per una risalita a 47) e si conferma così in contrazione.
La giornata odierna ha però portato con sé anche i verbali dell’ultima riunione della Bce. Da quest’ultimi si scopre che a Francoforte ritengono prematuro parlare di tagli nei tassi d’interesse e soprattutto che ritengono più pericoloso un taglio anticipato di uno ritardato. I danni che creerebbe un taglio anticipato sarebbe infatti superiori a quelli generati da un taglio tardivo.
Insomma: marzo ed aprile non sono mesi buoni per un taglio nei tassi.