Nella sua prima riunione, il nuovo governatore della Banca centrale turca ha mantenuto i tassi fermi al 45%, ma ha inasprito i toni. I tassi saranno alzati, infatti, nel caso in cui ci sarà un deterioramento significativo e persistente delle prospettive di inflazione. È stato inoltre ribadito che i tassi rimarranno più alti e più a lungo.
Il nuovo governatore ha esordito volendo convincere i mercati della credibilità della sua lotta all’inflazione. È allora il momento per puntare sulla Turchia? Secondo noi ancora no. Ci sono infatti ancora diversi rischi che gravano sull’inflazione: una politica fiscale più generosa, in vista delle elezioni, e l’aumento dei salari. Tra l’altro l’inflazione mensile sta già aumentando di nuovo dallo scorso agosto.