L’indice Pmi composito della zona euro a febbraio sorprende i mercati, facendo segnare 49,2 punti, in risalita dai 47,9 di gennaio, e facendo segnare un dato maggiore delle attese (a 48,9 punti). Il dato, essendo sotto 50 punti, mostra ancora una situazione di contrazione, ma ora è solo lieve.
Su questo risultato il merito va ai servizi. Il Pmi dei servizi è infatti tornato sopra quota 50 punti, 50,2 per l’esattezza, dopo ben 7 mesi.
Dall’indice sul Pmi di eurolandia arrivano però altri dettagli che possono essere utili in chiave Bce e taglio dei tassi. I prezzi di vendita del settore terziario continuano a salire, e lo fanno sempre più velocemente. Inoltre, le aziende sembrano avere potere nella determinazione dei prezzi. Si tratta di pressioni inflazionistiche che potranno pesare sull’andamento futuro dell’inflazione.
Un taglio dei tassi questo giovedì era già fuori discussione da diverso tempo, e così sarà. Anche aprile non è probabile. Come oramai si dice da tempo, bisogna aspettare giugno – sempre che l’inflazione non giochi brutti scherzi.