POWELL: PRENDIAMOCI TUTTO IL TEMPO
Le parole del governatore della Fed, Powell, allontanano ancora di più il primo taglio dei tassi negli Stati Uniti. La questione è semplice: la Fed ha sempre detto che per tagliare i tassi è necessario che i dati aumentino la fiducia sul fatto che l’inflazione sta scendendo verso l’obiettivo del 2%. I dati che arrivano dall’inflazione non vanno in questa direzione e non rassicurano che il carovita stia convergendo verso il 2% obiettivo. Dunque, il momento per tagliare i tassi non è arrivato e va allontanandosi.
Secondo Powell, data la forza del mercato del lavoro ed i progressi compiuti finora sull'inflazione, non solo è opportuno mantenere i tassi sui livelli attuali, ma sarà opportuno farlo per tutto il periodo di tempo che servirà .
Le possibilità che i tassi verranno tagliati a giugno diminuiscono sempre di più, ad oggi sembra un’ipotesi remota che questo succeda, ma calano anche quelle di un taglio a luglio.
LAGARDE: SE NON SUCCEDE NULLA, A GIUGNO SI TAGLIA
Completamente diverse le dichiarazioni di chi è capo della Bce, Lagarde, che invece parla chiaramente di taglio dei tassi. La governatrice ha infatti chiaramente detto che l’andamento dell’inflazione è in linea con le aspettative e nella zona euro ci si sta avvicinando al momento in cui i tassi saranno tagliati.
Ovviamente si deve fare attenzione ai dati che usciranno nelle prossime settimane, dato che permane molta incertezza a causa delle tensioni geo-politiche, ma se no ci saranno shock – cioè se non ci saranno sorprese negative – a giugno i tassi saranno tagliati. Oramai questo è lo scenario e la decisione è presa: solo qualche evento negativo potrà far cambiare idea alla Bce.