I dati di marzo sull’inflazione britannica mostrano indicatori di un carovita in calo, seppur meno di quanto previsto.
Per quanto riguarda il dato generale, a marzo i prezzi fanno segnare +3,2%, in calo dal 3,4% di febbraio, ma sopra le attese di 3,1%. Si tratta comunque del dato più basso da settembre 2021 e come detto che mostra una dinamica discendente che continua. Solo che la discesa è meno veloce di quanto ci si aspettasse.
Se si guarda l'inflazione core, cioè quella di fondo, che esclude energia, cibo, alcol e tabacco, è scesa al 4,2% dal 4,5% (attese a +4,1%). Anche in questo valgono le considerazioni fatte per l’indice generale dei prezzi, che possono essere estese anche all’inflazione nel settore dei servizi. Quest’ultima è un indicatore che la Bank of England monitora per cercare di capire le pressioni inflazionistiche ed è scesa al 6% dal 6,1%, ma le attese erano per un 5,8%.
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