I verbali della Fed hanno spazzato via ogni velleità, se ancora ce n’erano, di un taglio dei tassi entro l’estate. La Banca centrale Usa, infatti, giudica deludenti i recenti dati sull’inflazione e prospetta tassi più alti più a lungo, perché il processo disinflattivo impiegherà più tempo di quanto previsto in precedenza.
Addirittura, viene citato anche un rialzo dei tassi, da alcuni esponenti, se dovesse essere necessario. Quello del rialzo è, ad oggi, un’ipotesi altamente improbabile, visto che il calo dell’inflazione è oggi accidentato e più lento del previsto, ma non richiede ancora un inasprimento del costo del denaro in termini di un suo rialzo, ma prolungando il tempo in cui quest’ultimo rimane su livelli molto elevati.
Sono però molti, come detto nei verbali, che si stanno interrogando se la politica restrittiva sia sufficientemente restrittiva. Insomma, oggi in seno alla Fed la maggioranza sostiene che l apolitica monetaria sia ben posizionata per raggiungere l’obiettivo del 2% annuo, ma ci vogliono anche conferme, e tante, per fugare ogni dubbio e alla Fed sono pronti a qualunque eventualità.