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Regno Unito: l'inflazione fa slittare il taglio dei tassi. Occasione di acquisto sulla sterlina?

Bank of England, inflazione, tassi e sterlina

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Data di pubblicazione 22 maggio 2024
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Bank of England, inflazione, tassi e sterlina

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I dati di aprile sul carovita hanno deluso il mercato, che ora si aspetta tassi sull'attuale livello fino ad autunno inoltrato. Ci sono margini per qualche acquisto?

Nel Regno Unito l’inflazione ad aprile è scesa al 2,3% dal 3,2%, arrivando così ad essere molto vicino all’obiettivo del 2%. Eppure, i dati di aprile, anziché avvicinare il taglio dei tassi, lo allontana. Come mai? Perché il 2,3% è solo l’indice generale dei prezzi, che non raccoglie tutte le informazioni e non fornisce un quadro approfondito della situazione dei prezzi nel Regno Unito.

Prima di tutto il 2,3% è comunque un dato che delude le attese: il mercato si aspettava un 2,1%. In secondo luogo, il dato di aprile è stato fortemente influenzato dal calo dei prezzi dell’energia. E così, l’inflazione di fondo, indicatore più significativo e maggiormente considerato dalla Bank of England, è ancora al 3,9%, dal 4,2% di marzo, ancora su livelli elevati e più alta del dato atteso dal mercato (3,6%).

Se già l’inflazione di fondo mostra un andamento dell’inflazione ben diverso, in leggero calo, ma più lentamente del previsto e ancora lontano dagli obiettivi della BoE, c’è poi da segnalare che l’inflazione dei servizi è rimasta al 5,9% dopo il 6% del mese precedente, segnalando ancora forti pressioni sui prezzi.

Dopo i dati odierni le attese dei mercati sono cambiate e se prima c’è la scommessa su un taglio a giugno dei tassi d’interesse, ora la certezza del taglio del costo del denaro c’è solo per novembre.

La sterlina, anche se c’è una prospettiva di tassi più elevati e più a lungo, non rimane da acquistare. Per la Borsa inglese controlla i nostri portafogli.