Oggi per fortuna sempre più numerose le famiglie in cui entrambi i coniugi lavorano, tuttavia, quando arrivano dei figli, può capitare che uno dei due finisce per rinunciare alla carriera e che buona parte del peso economico ricada su un solo coniuge. In questi casi (ma non solo, vedi riquadro: Pagare la successione, e non solo…) è bene valutare la possibilità di sottoscrivere una “polizza temporanea, in caso di morte” con cui si assicura la vita di chi porta a casa il pane (o la maggior parte del pane).
In caso di morte dell’assicurato i beneficiari potranno ricevere una somma che, ovviamente, dipende dall’importo dei premi versati. I beneficiari possono essere il coniuge o i figli, come nel caso che abbiamo ipotizzato, ma anche un convivente, un fratello handicappato che ha bisogno di aiuto, una madre rimasta sola senza sostegno del figlio, o chiunque altro si scelga…
Perché si dice “temporanea”? Perché dura un periodo di tempo delimitato (10, 15, 20 anni etc.): se il decesso non avviene in questo periodo la prestazione non viene erogata ed i premi pagati rimangono acquisiti dalla compagnia assicuratrice. Se avviene in questo periodo, invece, il beneficiario riceve l’intero capitale assicurato. C’è spesso una età massima, in genere tra i 75 e gli 80 anni, ma può essere anche meno. La durata della polizza non può essere, ovviamente, superiore a questa età. |
QUANDO CONVIENE?
Questo tipo di polizza conviene soprattutto quando si è giovani, sia perché non si è ancora maturato il diritto alla pensione di reversibilità (che sarebbe comunque in tal caso esigua), sia perché i premi da pagare, parametrati all’attesa di vita (lunga) sono decisamente più bassi. Conviene assai meno se si è avanti con gli anni perché i premi sono più alti e, soprattutto, se ci sono da parte risparmi sufficienti a non lasciare nessuno sul lastrico.
Questo tipo di assicurazione può essere stipulata per un capitale costante (fisso per tutta la durata della polizza) o per uno variabile, di solito decrescente (cioè cala dal secondo anno), un tipo di polizza che spesso è legata al mutuo in cui il capitale da restituire cala con gli anni. Il primo tipo di polizza a parità di altre condizioni è più caro.
Il costo dipende dall’età (sale con l’età), dallo stile di vita, dallo stato di salute, dal fatto che si fuma o meno… ma anche dalla presenza, o meno di garanzie aggiuntive rispetto al solo caso morte.
QUESTIONARIO SANITARIO E CARENZA
Se il capitale che intendete assicurare non supera un certo importo (spesso sopra i 150.000 euro) o avete un’età inferiore in genere ai 55/60 anni potete limitarvi a compilare un questionario sanitario, negli altri casi può essere obbligatoria una visita medica, altrimenti facoltativa.
Il pagamento può essere frazionato in rate mensili, bimestrali, trimestrali e quadrimestrali, ma questo ha spesso, anche se non sempre, un costo che va dall’1-2% in più per rate semestrali ad un 5% in più per quelle mensili. |
I premi pagati sono detraibili nella misura del 19% fino ad un massimo di 530 di euro e solo se non in contanti. |
In caso di mancato pagamento del premio relativo al primo anno il contratto non è efficace. Nel caso di mancati pagamenti successivi di solito è previsto un termine di 30 giorni dalla scadenza per cui il contratto si risolve. Tuttavia, in molti casi è comunque possibile riattivare il contratto dopo un certo periodo di tempo. |
Le somme corrisposte se muore l'assicurato risultano esenti da IRPEF e imposta di successione. |
I prodotti di tipo assicurativo sono complementari rispetto ai prodotti da investimento, perché “proteggono” il capitale umano che è comunque una parte importante del patrimonio di ognuno di noi. |
PAGARE LA SUCCESSIONE, E NON SOLO…
Anche nel caso in cui lasciate ai vostri cari un bel gruzzolo per cui in linea di massima una polizza di questo tipo non serve, occorre valutare alcuni problemi che potrebbero insorgere. Il primo è che i tempi di una successione sono spesso incerti e, nelle more, i conti correnti di chi è deceduto sono bloccati, mentre incalzano le spese del funerale e le tasse di successione. Ma non solo, nel caso che abbiamo fatto se il caro estinto era il principale o l’unico sostegno della famiglia ci sono le spese correnti. Certo c’è anche chi svuota il conto pochi giorni prima della morte, ma non sempre la morte dà preavviso e comunque non tutti lo fanno, né è sempre possibile / auspicabile.
QUANDO L’ASSICURAZIONE NON PAGA
Ci sono alcuni casi in cui l’assicurazione non paga: decesso causato da dolo del contraente o del beneficiario, suicidio (di solito entro i 2 anni dalla sottoscrizione della polizza), partecipazione attiva dell’assicurato a delitti dolosi, a fatti di guerra, incidente di volo (se l'assicurato viaggia a bordo di aeromobile non autorizzato al volo o con pilota non titolare di brevetto idoneo). E poi abbiamo talora anche abuso di alcool, uso non terapeutico di sostanze allucinogene e simili e la morte per aver partecipato a una gara di velocità. L’elenco non è esaustivo, quindi occhio alla documentazione.