Nel primo trimestre l'economia britannica è tornata a crescere, con un progresso dello 0,6% rispetto al trimestre precedente e dello 0,2% su base annua. Si conclude così la recessione che ha segnato la seconda metà del 2023. Il rimbalzo interessa sia i servizi – che tornano a crescere dopo tre trimestri di contrazione – sia la produzione industriale, trainata dal settore manifatturiero in generale e da quello dei trasporti in particolare.
Se i consumi mostrano segni di vitalità (+0,2% rispetto al trimestre precedente), è dal lato del commercio estero che troviamo il contributo più forte alla crescita (+0,6%). Un contributo che si spiega con il fatto che, a causa della debolezza dei consumi nel Regno Unito, le importazioni (-2,3%) sono diminuite più pesantemente delle esportazioni (-1%). Si tratta quindi di un miglioramento del commercio estero poco rassicurante.
Di fronte a queste cifre contrastanti, aumenta la pressione sulla Banca d’Inghilterra affinché inizi il taglio dei tassi di riferimento. Nella riunione di questa settimana la Bank of England ha scelto di lasciare invariati il costo del denaro, ma ha lanciato chiari segnali sul fatto che i tassi scenderanno molto presto: il governatore della BoE, infatti, ha detto che i mercati stanno sottovalutando l’ampiezza del taglio dei tassi.
Questa prospettiva rischia di pesare sulla sterlina e quindi non consiglio bond in valuta inglese. Per le azioni, controlla i nostri portafogli.