I dati sull'inflazione di aprile degli Stati Uniti faranno sicuramente discutere gli operatori di mercato circa il momento in cui la Fed taglierà i tassi di interesse. L'inflazione ad aprile, a livello annuo, si è attestata al 3,4% dal 3,5% di marzo, in linea con le attese. Il dato mensile pari allo 0,3% è stato però inferiore alle attese che puntavano su +0,4%. In linea con le attese è stato il dato sull'inflazione di fondo che si è attestata al 3,6% in rallentamento dal 3,8% di marzo.
Il report odierno sull'inflazione è sicuramente una buona notizia, alla quale bisogna poi aggiungere anche i dati sulle vendite al dettaglio che mostrano un rallentamento ad aprile dopo che anche i dati dei mesi precedenti sono stati rivisti al ribasso. Tradotto: i consumi sono rallentati e con un mercato del lavoro che ha mostrato anch'esso segni di rallentamento si può sperare in una domanda leggermente più debole nei prossimi mesi.
Cambiano quindi le prospettive su un taglio dei tassi di interesse? In realtà giugno e luglio sono ancora delle date in cui non ci sarà alcun tipo di mossa da parte della Fed. Questo perché l'economia è ancora forte e perché non si sono completamente dissipati i dubbi circa l'inflazione. Permangono infatti ancora delle pressioni sui prezzi, come dimostrano i dati sui prezzi alla produzione pubblicati ieri che sono aumentati più delle attese ad aprile.
A questo bisogna poi aggiungere le dichiarazioni del governatore Powell che, sebbene riconosca che l'inflazione sta scendendo, non è ancora completamente convinto che sia arrivato il momento di tagliare i tassi di interesse. Per tutti questi motivi bisognerà aspettare dopo l'estate per vedere un taglio. Quello che si può dire è che sicuramente entro la riunione di novembre anche negli Stati Uniti sarà arrivato il primo taglio dei tassi di interesse.