I primi dati sul Pmi della zona euro mostrano che giugno per l’economia di eurolandia è stato un mese negativo. Per la prima volta in quattro mesi, i nuovi ordini si sono contratti, causando un rallentamento della crescita dell’attività economica e dell’occupazione. Giugno non è stato positivo nemmeno per la fiducia, che è scesa ai minimi da febbraio.
Nel suo insieme, la produzione della zona euro è ancora in espansione, dato che l’indice composito Pmi fa segnare 50,8 – è dunque, seppur di poco, sopra 50 punti, ma questo dato è in calo rispetto ai 52,2 punti di maggio e soprattutto è nettamente peggiore delle attese, che si attendevano, invece, un rialzo a 52,5 punti.
Su questo risultato ha impattato il rallentamento del Pmi dei servizi, che è sceso da 53,2 punti a 52,6 punti – anche in questo caso le attese si attendevano un rialzo (a 53,5 punti), ma soprattutto la maggior contrazione della manifattura. Il relativo Pmi è infatti passato da 47,3 a 45,6, quando le attese erano per 48 punti.