La prossima settimana si terrà la riunione della Banca centrale canadese e il mercato si interroga su quali saranno le decisioni che verranno prese.
I dati comunicati sull'inflazione giugno mostrano un ulteriore calo del carovita, passato dal 2,9% al 2,7%. Dopo il rialzo conosciuto a maggio, i prezzi tornano quindi a rallentare e la tendenza di lungo periodo del carovita canadese mostra una traiettoria discendente. Escludendo cibo ed energia, l'inflazione è salita del 2,9% rispetto all'anno precedente, in linea con il mese precedente. La decelerazione di giugno è stata principalmente guidata dai minori costi di trasporto e dai prezzi dell'energia contenuti. L'inflazione dei servizi è però aumentata del 4,8%, rispetto al 4,6% di maggio. Ciò pone un rischio per il percorso di discesa del carovita.
Come tradurre tutti questi dati nella scelta della Banca centrale canadese? Si può dire che nonostante il dato sull'inflazione dei servizi, la lettura di giugno non porta particolari grattacapi alla Bank of Canada. Dopo la decisione di giugno di tagliare i tassi, la Banca centrale aveva anche detto che non aveva interesse a tagliare troppo velocemente il costo del denaro. Tenendo conto anche della crescita economica, la scelta potrebbe essere di stampo prudenziale, rimandando il taglio alla riunione di settembre. Sui mercati però c'è molta incertezza in quanto le probabilità di un taglio nella riunione della prossima settimana praticamente eguagliano quelle di tassi fermi.
Come tradurre tutto ciò in ottica di investimenti? Al momento i bond in dollari canadesi non sono all'acquisto. Le azioni possono, a seconda del portafoglio replicato, far parte dei tuoi investimenti.