I dati pubblicati sul PMI della zona euro mostrano che l'attività economica di Eurolandia continua a rallentare e ora si trova in termini aggregati, tenendo conto non solo del manifatturiero ma anche dei servizi, in una situazione che potremmo definire molto simile alla stagnazione.
Infatti, l'indice composito PMI di luglio, che tiene conto sia del PMI dei servizi sia del PMI della manifattura, si è attestato a 50,1 punti in calo dai 50,9 punti di giugno. Il dato è sotto le attese che si attendevano una leggera salita a 51,1 punti. Essendo 50 punti lo spartiacque tra attività in espansione e in contrazione, essersi posizionato proprio sul confine può essere descritto come una situazione di stagnazione, come detto in precedenza.
A causare la debolezza dell’eurozona è ancora una volta il settore manifatturiero, il cui indice è sceso a 45,6 punti dai 45,8 di luglio (attese a 46). Si tratta anche del tasso più basso di tutto il 2024. I servizi hanno evitato che l’intera attività economica finisse in contrazione, dato che il relativo indice PMI si è attestato a 51,9 punti. Tuttavia, anche per i servizi luglio ha rappresentato un mese in frenata, visto che a giugno l’indice si attestava a 52,8 punti, e più delle attese (a 52,9 punti).