Il dato sull’inflazione svizzera è un’ottima notizia per la Banca centrale svizzera, perché conferma la correttezza delle scelte dell’Istituto elvetico.
Il carovita a giugno, su base annuale, è stato pari all’1,3%, sotto le attese dell’1,4%, che era anche il dato di maggio. Su base mensile i prezzi rimangono al palo, mentre le attese erano per un +0,1%. Anche l'inflazione di fondo ha rallentato all'1,1%, contro le aspettative di un'accelerazione.
Come dicevamo, questi dati vanno nella direzione di confermare la bontà dell'operato della Banca nazionale Svizzera. Quest’ultima, infatti, ha già tagliato i tassi due volte anticipando la Bce. Inoltre, con questa evoluzione dell'inflazione, le prospettive dei mercati di un terzo taglio in questo 2024 non solo rimangono in pista, ma diventano ancora più credibili. L'incertezza, ovviamente ipotizzando che la dinamica dell'inflazione rimanga quella attuale, non sembra tanto se ci sarà un taglio, ma su quando ci sarà: se a settembre o a dicembre.
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