Per le decisioni che dovrà prendere la Bce c’è un dato che solleva qualche grattacapo e che rappresenta una minaccia per l’inflazione. Si tratta della produttività del lavoro. Quest’ultima, infatti, è importante non solo per quanto riguarda la crescita economica, ma anche per l’inflazione.
Gli aumenti dei salari fanno aumentare il costo del lavoro, ma questo può non scaricarsi automaticamente sui prezzi se aumentano i profitti delle aziende, che assorbono così i maggiori costi, e con un aumento della produttività.
I dati sulla produttività, però, non sono positivi. Nel secondo trimestre è infatti diminuita dello 0,4%, quando la Bce prevedeva un -0,3%. Nel primo trimestre il calo era stato dello 0,5%. A questo punto diventano molto importanti i dati sui salari: se non dovessero essere rallentati, la Bce potrebbe trovarsi con dati non così rassicuranti per poter procedere ad un taglio nei tassi a settembre.