La stima definitiva dell'inflazione della zona euro di luglio conferma il 2,6% annuo per l'indice generale dei prezzi e il 2,9% per l'inflazione di fondo.
Se dunque questi dati non rappresentano alcuna novità, la comunicazione odierna consente di fare il punto sulla situazione di fronte alla quale si trova la Bce. La prima, come puoi vedere nell'immagine qui a lato, è che c'è grande differenza tra Stato e Stato. La seconda arriva guardando i diversi settori: l'inflazione dei servizi è ancora pari al 4%, dunque su livelli molto elevati. L'inflazione dei servizi è particolarmente rilevante perché è indice di pressioni sui prezzi: più è alta, maggiore è il rischio che l'inflazione generale aumenti - o comunque non scenda.
Oltre all'inflazione dei servizi c'è il problema della bassa produttività. Giovedì 22 arriverà un altro dato molto importante: quello sui salari, altra fonte di pressioni sui prezzi. Tenendo conto che la Bce si riunirà il 12 settembre e che il dato sull'inflazione di agosto uscirà il 18 settembre, quello finale, quello preliminare il 30 agosto, si tratta di una delle ultime informazioni disponibili prima della riunione.