A luglio i prezzi in Indonesia hanno conosciuto un calo superiore alle attese. L’indice generale, infatti, ha mostrato una crescita dei prezzi del 2,13% annua, dal 2,51% di giugno e sotto le attese di 2,4%. L’inflazione di fondo è stata pari all’1,95% annuo, dall’1,9% precedente. Tutte le metriche dell’inflazione sono dunque ampiamente all’interno dell’intervallo obiettivo fissato dalla Banca centrale, che per il 2024 è compreso tra l’1,5% e il 3,5%. Sul fronte della crescita economica, il Pil del secondo trimestre è cresciuto del 3,79% rispetto al trimestre precedente, superando le attese al 3,71%.
L’inflazione è oramai sotto controllo, ma quel che ha frenato fino ad ora la Banca centrale sono state la Fed e la debolezza della rupia. La Banca centrale Usa sembra oramai procedere verso il taglio dei tassi. Per quanto riguarda la debolezza della rupia, oggi si trova ancora su livelli bassi, che potrebbero rappresentare una fonte di pressioni sui prezzi.
Per un taglio dei tassi in Indonesia bisognerà dunque prima di tutto attendere la Fed. Dopo tutto, l’andamento del Pil non mette alcuna pressione alla Banca centrale: l’economia cresce anche con un livello dei tassi d’interesse alti. La rupia negli ultimi giorni ha registrato sedute positive, ma ancora di entità ridotte – nulla a che vedere, per esempio, con quanto messo a segno dallo yen giapponese. I bond in rupie non sono consigliati all’acquisto.