I dati sul Pmi di agosto della zona euro sono, a sorpresa, superiori alle attese, ma questo non deve essere visto come un’accelerazione della crescita economica di eurolandia. A ben guardare i dati, infatti, il motivo è transitorio e si chiama Olimpiadi.
Come si arriva a questa conclusione? Guardando i numeri. Prima di tutto, il settore manifatturiero dell’eurozona è rimasto in contrazione, registrando il diciassettesimo mese consecutivo di calo e ad un tasso superiore di quello atteso dal mercato e di quello di luglio. L’indice Pmi manifatturiero ha fatto segnare infatti 45,6 punti, contro i 45,7 delle attese e i 45,8 punti di luglio.
Nonostante ciò, l’indice composito è addirittura salito da 50,2 punti a 51,2 punti, battendo le attese che prevedevano un calo a 50,1 punti. Il merito di tutto questo è stato del settore dei servizi, il cui indice Pmi è salito da 51,9 a 53,3, quando le attese erano per un calo a 51,7 punti.
E chi ha spinto in alto il Pmi dei servizi? L’indice francese. Il Pmi dei servizi francesi è infatti salito da 50,1 a 55 punti – attese a 50,2. Questo netto rialzo, e considerando il peso dell’economia francese su quella dell’intera eurozona, ha fatto sì che i servizi di eurolandia salissero ad agosto.
Questo però significa che passato l’effetto olimpico, i prossimi dati mostreranno una crescita debole.