Il dato sui salari del secondo trimestre della zona euro era molto atteso, perché è un indicatore molto importante in chiave inflazione e dunque, di conseguenza, in chiave Bce.
Nel secondo trimestre le retribuzioni sono cresciute del 3,6% rispetto all'anno scorso e il dato è così in forte rallentamento rispetto alla crescita del 4,7% del primo trimestre.
Si tratta dunque di una buona notizia in chiave Bce, anche se la crescita dei salari non è da guardare in maniera slegata da altri, quali la produttività e i profitti aziendali. Un rallentamento della crescita salariale è positivo, ma si tratta comunque di una crescita ancora sostenuta: per evitare che questo si scarichi sui prezzi, è essenziale che crescano i profitti delle aziende e che la produttività aumenti. Purtroppo, quest’ultima è addirittura scesa.
Come leggere il tutto in chiave Bce? A settembre si può discutere di taglio dei tassi, ma la bassa produttività e l’inflazione dei servizi elevata consentono un taglio graduale del costo del denaro.