I prezzi in Norvegia ad agosto hanno mostrato un calo per quanto riguarda tutti gli indicatori riguardanti il carovita.
L’indice generale dei prezzi al consumo ha rallentato al 2,6%, dal 2,8% di luglio, battendo le attese del 3,5%, mentre l’inflazione di fondo, l’indicatore maggiormente attenzionato dalla Banca centrale norvegese, è sceso al 3,2% dal 3,3% di luglio, quando le attese della stessa Banca centrale norvegese erano per un 3,6%.
Questi dati porteranno la Norges Bank a cambiare idea sui tassi d’interesse? In realtà, i dati provenienti dall’economia propendono per la presenza di pressioni sui prezzi, come il calo della disoccupazione e prezzi delle case più alti. Tutto ciò lascia pensare che la Banca centrale rimarrà ancora fedele, per questa riunione di settembre, all’approccio di lasciare i tassi fermi al 4,5% per qualche mese ancora.
I dati odierni non potevano però non impattare sulle attese dei mercati. Quest'ultimi hanno iniziato a prezzare con maggior convinzione un taglio dei tassi entro dicembre 2024 e un maggior numero di tagli entro fine gennaio 2025. L'idea che sembra emergere nelle attese di mercato è la seguente: a settembre i tassi saranno lasciati fermi nelle prossime riunioni, ma, con un’ulteriore calo dell'inflazione, la Norges Bank prenderà in considerazione il taglio dei tassi con tutta probabilità a dicembre ed eventualmente poi proseguirà anche con il nuovo anno.
Le obbligazioni in corone norvegesi rimangono all'acquisto.