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+3,8% per il Pil Usa: è la crescita migliore degli ultimi due anni

Pil Usa secondo trimestre 2025

Pil Usa secondo trimestre 2025

Data di pubblicazione 25 settembre 2025
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Pil Usa secondo trimestre 2025

Pil Usa secondo trimestre 2025

La crescita negli Stati Uniti batte nettamente le attese

Negli Stati Uniti, nel secondo trimestre del 2025, l’economia ha mostrato un’accelerazione significativa. Il PIL reale è cresciuto del 3,8% su base annua, registrando il ritmo più rapido degli ultimi due anni. Questo risultato, superiore alla stima precedente del 3,3%, rappresenta una svolta importante dopo la contrazione registrata nel primo trimestre. A trainare la crescita è stata soprattutto la spesa dei consumatori, rivista al rialzo al +2,5%, con un contributo rilevante dai servizi di trasporto e dal settore finanziario. Anche gli investimenti aziendali hanno giocato un ruolo determinante, con un incremento del 7,3% legato in particolare agli investimenti in proprietà intellettuale, come i data center dedicati all’intelligenza artificiale. Nel complesso, le vendite finali a privati sono state riviste al 2,9%, segnalando una domanda interna più solida del previsto.

Questo slancio economico avviene in un contesto ancora delicato. L’economia statunitense sta infatti recuperando dallo shock derivante dai dazi imposti dall’amministrazione Trump e mostra segnali di miglioramento anche sul fronte occupazionale. Tuttavia, ci sono degli elementi che invitano ad un atteggiamento prudente: il mercato del lavoro appare meno dinamico e questo potrebbe influenzare negativamente il quarto trimestre. Per il 2026, inoltre, le previsioni indicano una crescita più moderata, inferiore al 2%, condizionata dalle riforme fiscali e da tassi d’interesse in fase di riduzione.

Altri indicatori macroeconomici offrono un quadro misto ma tendenzialmente positivo. In agosto gli ordini di beni strumentali sono aumentati, il deficit commerciale si è ridotto più del previsto e le richieste di sussidi di disoccupazione sono scese ai minimi da metà luglio. Sul fronte dell’inflazione, invece, la situazione resta da monitorare: l’indice PCE core, misura di riferimento della Federal Reserve, è cresciuto al 2,6% nel secondo trimestre e si prevede possa raggiungere il 3% su base annua entro agosto.

Infine, sul versante delle imprese, i profitti societari sono aumentati solo dello 0,2%, meno delle attese. Molte aziende hanno preferito assorbire parte dei costi legati ai dazi, limitando così l’impatto sui consumatori. Ciò ha comportato un restringimento dei margini per le imprese non finanziarie, che però restano comunque superiori ai livelli storici pre-pandemia.