Si preannuncia un marzo caldo

Obbligazioni
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In linea con quanto previsto dal mercato, la Banca centrale europea non ha per il momento apportato modifiche alla sua politica monetaria. L’Istituto di Francoforte ha, infatti, confermato prima di tutto i tassi, a zero quelli ufficiali e a -0,5% quelli sui depositi, ma ha anche, e soprattutto, ribadito quanto era stato annunciato a dicembre per quanto riguarda i diversi piani di acquisti di titoli attualmente messi in campo (trovi un riassunto qui a lato). Come cambierà il costo del denaro e quando potrà arrivare anche nella zona euro un suo rialzo? Da tempo la Bce ha annunciato che gli acquisti di titoli termineranno poco prima del rialzo dei tassi e ha anche comunicato che comprerà 20 miliardi al mese dall’ottobre di quest’anno, il che farebbe presupporre che per il 2022 a Francoforte non abbiano, al momento, in testa rialzi nei tassi. A questo impianto, però, si sono affiancate le dichiarazioni del governatore della Bce, che ha affermato che i rischi legati all’inflazione sono ora orientati al rialzo e che, pur cercando di evitare di prendere decisioni affrettate, una revisione sulla politica dei tassi arriverà con la prossima riunione di marzo, quando saranno disponibili le nuove stime macroeconomiche.
Cosa prevede, al momento, la Politica della BCE
ll piano di acquisti di titoli varato per far fronte alla pandemia (PEPP) si concluderà alla fine di marzo 2022 e in questo primo trimestre gli acquisti di titoli saranno inferiori a quelli del trimestre precedente.
Il reinvestimento dei titoli comprati durante il PEPP e che andranno in scadenza saranno reinvestiti fino ad almeno alla fine del 2024.
Il piano di acquisti ordinari, invece, andrà avanti finché sarà necessario (ad oggi non c’è una data precisa). La Bce comprerà 40 miliardi di euro nel secondo trimestre del 2022, poi 30 miliardi nel terzo trimestre e a partire da ottobre 20 miliardi di euro ogni mese.
Anche i titoli comprati nell’ambito del piano ordinario saranno reinvestiti man mano che andranno in scadenza e anche in questo caso non c’è una data di scadenza. Si sa che andranno avanti anche molto dopo che i tassi saranno alzati.
L’INFLAZIONE ZONA EURO con e senza energia
In grassetto trovi la crescita annuale dell’inflazione della zona euro, la linea sottile è l’inflazione senza l’energia.
In altre parole: anche con un’inflazione che a gennaio è arrivata al 5,1% - vedi grafico – e con un maggior rischio che in futuro i prezzi salgano ancora, la Bce ha preferito attendere, ma solo per ora: i tassi a zero sembrano avere le ore contate anche in Europa.
Il dato preliminare sull’inflazione della zona euro di gennaio mostra un +5,1% annuo. I prezzi dell'energia (+28,6%) hanno ancora una volta spinto l'inflazione europea ai massimi storici. Escludendo l'energia, il carovita è sceso a +2,6% dal +2,8% di dicembre.
La Bce sembra dunque allinearsi, per esempio, a quanto già comunicato dalla Federal Reserve americana – a marzo il rialzo dei tassi è certo, visto anche i dati positivi provenienti dal mercato del lavoro - oppure a quanto già deciso dalla Bank of England – la Banca centrale inglese.
È però bastato solo dire che a marzo ci sarà una revisione sulla politica dei tassi per fare muovere i mercati obbligazionari e valutari. L’euro si è rafforzato e così hanno perso il dollaro Usa (-2,8%; 1,146 per un euro), lo yen giapponese (-2,3%; 131,72 per un euro), lo yuan cinese (-2,8%; 7,29 per un euro) e la corona norvegese (-0,2%; 10,05 per un euro). L’unica eccezione è rappresentata dalla corona svedese, che ha chiuso la settimana con un guadagno dell’1% (ne servono 10,45 per fare un euro).
Inoltre, rendimenti sui mercati sono saliti ulteriormente dopo le parole della Bce. In media, nella zona euro il rendimento di un decennale è salito dello 0,18%, quello di un BTp addirittura dello 0,4% in una sola settimana – al momento i nostri titoli di Stato non sono ancora da comprare. Il rendimento del Bund decennale tedesco, dopo due anni e mezzo in territorio negativo, ora è allo 0,1% annuo. Il rialzo dei tassi è stato, comunque, generalizzato: anche negli altri Paesi i rendimenti sono saliti, non solo nella zona euro. Questa nuova prospettiva e soprattutto queste nuove dinamiche di mercato portano a una revisione dei tuoi investimenti: questa settimana ci sono cambiamenti nei portafogli. Per quanto riguarda la parte obbligazionaria, i cambiamenti sono di due tipi. Non solo si modifica il peso di un mercato rispetto a un altro – le variazioni le trovi tutte spiegate in questa analisi - ma anche il prodotto con cui puntarci.
In questo caso il cambio di strumento riguarda le obbligazioni in euro e i titoli di stato Usa. Per quanto riguarda le obbligazioni della zona euro Schroder ISF EURO Corp Bd A Acc (23,692 euro; Isin LU0113257694), iShares € Corp. Bond BBB-BB (5,0425 euro; Isin IE00BSKRK281) e Xtrackers iBoxx euro corp. bd yield plus (16,03 euro; Isin IE00BYPHT736) sono da vendere e devono essere sostituiti da Xtrackers II iBoxx Eurzn Gv Bd YP 1-3 1C 142,14 euro; Isin LU0925589839).
Per i titoli di Stato Usa devi vendere iShares $ Treasury Bond 3-7yr (118,51 euro; Isin IE00B3VWN393) e spostarti su iShares $ treasury 1-3y acc B (98,44 euro; Isin IE00B3VWN179): i motivi li trovi spiegati nel nostro articolo Cambio nelle obbligazioni Usa ed euro.
La stretta inglese
La Bank of England ha aumentato i tassi dallo 0,25% allo 0,50%, come da attese. E non è tutto: un nuovo aumento del costo del denaro nei prossimi mesi è più che probabile. Ma la stretta monetaria non si fermerà qui. La Banca d'Inghilterra smetterà anche di acquistare obbligazioni e inizierà a non reinvestire più i titoli che andranno in scadenza. Questa stretta monetaria mira a contenere l'impennata dell'inflazione, attualmente al 5,4% e prevista a un picco del 7,25% ad aprile, quando le tariffe regolamentate del gas e dell'elettricità avranno incorporato l'aumento dei prezzi degli ultimi mesi. A differenza della Borsa inglese, i bond in sterline non sono consigliati.
BTP E BUND: I TASSI SALGONO PER TUTTI
Non solo sale il rendimento del BTp (grassetto), ma anche quello del Bund (linea sottile), tornato positivo.
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