A maggio, l’economia è rimasta vivace nell’area euro. Nonostante la guerra in Ucraina, l’impennata dei prezzi, i problemi sul lato dell’offerta e l’aumento dei tassi di interesse, i dati indicano comunque un aumento dell’attività economica. Ovviamente l’espansione ha perso smalto, tanto che a maggio ha registrato il più lento tasso di crescita da novembre 2020. Non poteva essere altrimenti, visto che la produzione industriale è influenzata negativamente dall’impennata dei costi energetici e dai problemi di approvvigionamento. A ciò però fa da contraltare la dinamicità del settore dei servizi. Con la revoca delle restrizioni messe in atto per combattere il Covid-19, la domanda è infatti molto forte per il turismo e il tempo libero. Grazie alla buona situazione del mercato del lavoro, ma anche ai risparmi accumulati durante i lockdown, i consumatori hanno finora sopportato il peso dell’impennata dei prezzi. In generale, gli ultimi indicatori indicano una crescita del Pil nell’area euro nel secondo trimestre e dunque ciò elimina i timori di un ritorno alla recessione, almeno per il momento. In questo contesto, dunque, sembra oramai scontato il rialzo dei tassi d’interesse da parte della Bce nella riunione di fine luglio. In seguito, molto dipenderà dall’evoluzione della guerra in Ucraina e dal suo impatto sull’inflazione. Le prospettive ad oggi sono di altri due rialzi tra settembre e dicembre, dunque tre aumenti in tutto del costo del denaro.
Entro fine anno, per cui, a meno di un peggioramento dello scenario economico e geopolitico, il costo del denaro è destinato ad arrivare allo 0,75%, mentre i tassi sui depositi, oggi a -0,5%, abbandoneranno il territorio negativo e si attesteranno allo 0,25%. Non rientra invece nei piani della Bce la riduzione del bilancio. L’Istituto di Francoforte ha confermato che il reinvestimento dei titoli che andranno man mano in scadenza continuerà anche dopo il rialzo dei tassi.
I dati macroenomici e le parole della Bce confermano lo scenario previsto da tempo per i prossimi mesi e di conseguenza non cambia la nostra strategia sulle obbligazioni in euro: punta su titoli di Stato e bond ad alto rendimento a seconda della strategia che segui. Sul lato dei prodotti, sono confermati l’Etf X-trackers II iBoxx Eurzn Gv Bd YP 1-3 (+0,2%) – per i titoli di Stato – e Amundi high yield liquid (+1,6%) – per i bond ad alto rendimento.
Inflazione attesa e rendimento dei BTp
Il rendimento dei BTp è inferiore a quello dell’inflazione attesa. Solo il rendimento del decennale riesce a superare il carovita atteso.
Usa: economia in chiaroscuro
Il Pil Usa del primo trimestre è stato rivisto al ribasso a -1,5% dal -1,3% della precedente stima, facendo così peggio di quanto atteso dal mercato (-1,4%). A determinare questa nuova lettura del Pil sono state le revisioni al ribasso degli investimenti che sono stati solo in parte compensati da una revisione al rialzo della spesa dei consumatori.
Più in generale, la contrazione del Pil è dovuta alla diminuzione degli investimenti, della spesa pubblica e dall’aumento delle importazioni in concomitanza con il calo delle esportazioni. Accelerano, invece, i consumi, colonna portante dell’economia Usa. Il dato negativo è quindi più causa dell’economia globale che colpa degli Usa, tanto che nel secondo trimestre è previsto un rimbalzo del Pil. Tuttavia, quest’ultimo potrebbe essere limitato, visto che i dati macroeconomici mostrano un’attività economica meno dinamica a maggio – e questo era avvenuto anche ad aprile - e anche il mercato immobiliare soffre per colpa dei tassi di interesse in aumento - per il 4 ° mese consecutivo le vendite di case nuove sono diminuite. Tu continua a puntare sui bond in dollari Usa con iShares $ treasury 1-3y acc B (-1,1%) oppure sui titoli ad alto rendimento con un prodotto a scelta tra AXA WF US Dynamic HY bonds A (+1,9%) oppure iShares $ High Yield Corp Bond (+2,2%).
Il rallentamento del Pil Usa non fermerà la Fed. Nella riunione di giugno aumenterà i tassi di un altro 0,5%.
Ecco come sono andati gli altri prodotti consigliati.
Nordea 1 norwegian bond BP: +0,8%
Nordea 1 swedish short term bond: -0,4%
iShares China CNY Bond ucits: -1,3%
HSBC GIF Brazil Bond AC USD: -+1,6%.
Ubs Japan treasury 1-3y: -0,9%
La composizione del Pil Usa
La forte riduzione di investimenti e esportazioni ha pesato sul Pil Usa. Bene, invece, i consumi.
LA RUSSIA TAGLIA I TASSI
Dall'inizio della guerra in Ucraina, le autorità russe si sono mosse per sostenere il valore della loro valuta, raddoppiando i tassi d’interesse al 20% e introducendo restrizioni sui tassi di cambio. La valuta russa ha anche rapidamente recuperato terreno è ora si trova su quotazioni superiori a quelle di inizio anno.
Tutto questo si spiega con il fatto che nel primo trimestre la Russia ha registrato un surplus record nei suoi conti con l'estero: il valore delle esportazioni è salito del 50% grazie all'impennata dei prezzi delle materie prime. Le sanzioni internazionali, d'altra parte, hanno frenato le importazioni.
Data la rinnovata forza della valuta russa, la Banca centrale ha continuato ad allentare la politica monetaria per sostenere l'attività economica russa e dopo aver già ridotto il costo del denaro del 6% in aprile, ha ulteriormente ridotto i tassi del 3% a maggio portandoli all'11%. Tuttavia, questo livello rimane molto penalizzante per l'economia russa, che quest'anno subirà una recessione molto grave. A prescindere dall’impossibilità di operare sui prodotti che puntano sulla Russia, non investire comunque in nessuna attività di questo Paese.
ARRIVA UN NUOVO BTP ITALIA
Il prossimo 20 giugno ci sarà una nuova emissione del BTp Italia. La scadenza sarà tra i 6 e 1 i 12 anni, ma la vera novità è che avrà un doppio premio fedeltà per chi lo acquista in sottoscrizione e lo tiene fino a scadenza. Oltre al premio riconosciuto a scadenza, ce ne sarà infatti un altro a metà della vita del titolo. Altri dettagli non sono noti. Seguici sul sito e sulla rivista per sapere se varrà la pena sottoscriverlo o meno.