BTp Italia: ecco il consiglio sulla nuova emissione

BTp Italia: che fare?
BTp Italia: che fare?
Da lunedì 20 a mercoledì 22 sarà possibile sottoscrivere il nuovo BTp Italia, mentre la giornata del 23 è riservata agli investitori istituzionali. Il nuovo BTp Italia in collocamento ha scadenza 8 anni e come tutti i suoi predecessori riconoscerà ai suoi possessori, oltre a cedole semestrali con un tasso minimo fissato all’1,6% annuo, la rivalutazione dell’inflazione. Come per tutti gli altri BTp Italia, è presente anche un premio fedeltà, ma la novità rispetto al passato è che questa volta sarà doppio. Per chi lo sottoscrive in fase di collocamento e lo manterrà fino a scadenza, sarà riconosciuto uno 0,4% una tantum dopo quattro anni e uno 0,6%, sempre una tantum, alla scadenza.
È chiaro che in un momento dove l’inflazione sembra fuori controllo, comprare un titolo che ti protegge dall’inflazione sembra essere una panacea. Val la pena quindi di sottoscrivere questo BTp Italia? La sua scadenza è di 8 anni ed in un contesto di rialzi dei tassi, dove la strategia corretta è rimanere su scadenze brevi, è troppo lunga. Le cedole però si adattano all’inflazione ed è quindi vero che, come abbiamo avuto modo di dirti, i prezzi del BTp Italia perdono meno rispetto ai BTp non indicizzati. Attenzione, reggono meglio, ma perdono comunque. Il BTp Italia 0,65% 28/10/2027 ha perso il 8,7% nell’ultimo anno, il BTp Italia 1,4% 26/05/2025 ha invece perso il 4,8% (per confronto, il BTp 1,85% 01/07/2025, con scadenza analoga, ha perso l’8,8%). Come vedi, reggono meglio al rialzo dei tassi, ma non riescono ad eliminare la relazione inversa tra tassi e prezzi dei bond. Questo BTp Italia ha dunque una scadenza non coerente con il contesto attuale. Questo basterebbe già da solo a non consigliarlo. Ma non è tutto, c’è un altro aspetto di cui tenere conto. I BTp non indicizzati all’inflazione che scadono nel 2030 rendono il 3,6% lordo annuo, il BTp Italia, senza contare l’inflazione, ma solo le cedole minime garantite, rende l’1,7% lordo annuo. Cosa significa? Affinché il BTp Italia ti renda quanto il BTp tradizionale, l’inflazione nei prossimi 8 anni deve essere circa di un 1,9% annuo. Se sarà più alta, guadagnerai di più con il BTp Italia, se sarà più bassa, avrai di più con il BTp tradizionale. Le attese per l’inflazione sono di un carovita particolarmente elevato nel 2022 e nel 2023, dal 2024 inizia a scendere e negli anni a seguire potrà anche raggiungere livelli sotto al 2%. Significa che per quegli anni la rivalutazione del BTp Italia sarebbe via via inferiore… Per cui, se lo compri oggi, il rendimento del BTp tradizionale è certo, se mantenuto fino a scadenza, mentre quello del BTp Italia non lo è. C’è un’incertezza in più che grava sul BTp Italia, dunque un rischio in più. Certo, è vero che nei prossimi anni l’inflazione sarà alta e il BTp Italia ti renderà di più e il suo rendimento sarà più alto rispetto a quello del BTp tradizionale, ma poi negli anni successivi potrebbe avvenire l’opposto… Dato che la scadenza non è quella corretta per investire in questo periodo sui bond e data anche questa incertezza, non sottoscrivere questo BTp Italia.
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