I dati provenienti dalla zona euro mostrano che la situazione economica si è notevolmente deteriorata a giugno nei Paesi che utilizzano la moneta unica. Nei servizi, infatti, il recupero dei mesi scorsi dovuto alla revoca delle restrizioni per contenere le infezioni di Covid-19 è finito. Di conseguenza, l'attività nel settore del turismo è rimasta stagnante dopo il forte aumento di aprile e maggio. Inoltre, le imprese stanno soffrendo per l'impennata dei prezzi che sta erodendo i loro margini di guadagno e sta inoltre smorzando la domanda dei consumatori. Anche la creazione di posti di lavoro è rallentata: le aziende stanno riducendo le assunzioni mentre le prospettive di crescita si stanno deteriorando sempre di più. La situazione nel settore manifatturiero è ancora più difficile, con un calo della produzione a giugno per la prima volta in due anni e anche per il dato di luglio le attese sono per un altro calo, visto che i nuovi ordini per l’industria diminuiscono. Nel complesso, a giugno l'attività economica nell'area dell'euro è la meno dinamica dalla contrazione registrata nel febbraio 2021. Nella migliore delle ipotesi, dunque, la crescita del Pil europeo dovrebbe rallentare bruscamente nei prossimi trimestri, e la possibilità che l’economia cada in recessione col tempo diventerà uno scenario sempre più probabile. In questo contesto, puoi investire in titoli di Stato della zona euro con l’Etf X-trackers II iBoxx Eurzn Gv Bd YP 1-3 (+0,5%) Sul fronte dei bond ad altro rendimento, invece, tutto confermato con l’Etf Amundi high yield liquid (+1,3%).
L’INFLAZIONE GIAPPONESE È SOPRA IL 2%!
A maggio, l'inflazione giapponese è rimasta come ad aprile al livello più alto da ottobre 2014, al 2,5% (2,1% se non si tiene conto degli alimentari). L'aumento annuale dei prezzi è dunque superiore all'obiettivo ufficiale del 2%, ma la Banca del Giappone non intende cambiare la sua politica monetaria estremamente accomodante. Per il governatore della Banca del Giappone il principio per il quale si è deciso di proseguire su questa strada è abbastanza semplice: aumentare i tassi mentre l'economia è ancora sulla strada della ripresa e il Pil non è tornato ai livelli pre-pandemia significherebbe che l'economia si deteriorerebbe ulteriormente: questo potrebbe innescare una recessione. Con i tassi giapponesi che rimangono vicini allo zero mentre salgono in altri Paesi, lo yen può risultare meno interessante agli occhi degli investitori, la valuta giapponese ha perso quasi il 20% del suo valore rispetto al dollaro dall'inizio dell'anno ed è al livello più basso contro il biglietto verde negli ultimi 24 anni. La debolezza della valuta giapponese è, però, un'opportunità per l'investitore europeo in quanto ad oggi si può sfruttare la sua sotto-valutazione. Nonostante i tassi di interesse molto bassi, le obbligazioni giapponesi sono interessanti, soprattutto perché riducono il rischio del tuo portafoglio. Il prodotto per puntarci è sempre l’Etf Ubs Japan Treasury 1-3y (-0,7%).
La Banca centrale messicana ha alzato i tassi dello 0,75%, portandoli al 7,75%. È per contenere l'inflazione, al 7,65% a maggio, che le autorità monetarie messicane stanno aumentando drasticamente il costo del denaro, ma questo aiuta anche a stabilizzare il valore del peso rispetto al dollaro Usa. A proposito dei bond in peso, non sono da acquistare.
NORVEGIA: TASSI SEMPRE PIÙ SU
La Banca centrale norvegese ha aumentato i tassi d’interesse dello 0,5%, dallo 0,75% all’1,25%; è un rialzo superiore alle attese, che puntavano su un aumento dello 0,25%. Si tratta del maggior incremento dal 2002 e non è finita: ad agosto i tassi saranno ancora aumentati. Tutto questo avviene per cercare di porre un freno all’inflazione, sulla quale la Banca centrale ha alzato le sue attese: per il 2022 si attende un +3,2% (senza contare il settore energia e alimentare) e per il 2023 un +3,3%. La corona norvegese è confermata all’acquisto con Nordea 1 norwegian bond BP (-0,3%).
Nel Regno Unito, l'inflazione è nuovamente aumentata a maggio, al 9,1% dal 9% di aprile. Al suo livello più alto dal 1982, l'aumento annuale dei prezzi sta colpendo duramente il potere d'acquisto di milioni di britannici. I bond in sterline non sono da acquistare.