Le vicissitudini politiche del Governo italiano non potranno non avere un riflesso sull’andamento dei mercati nostrani e ovviamente i nostri titoli di Stato non sono stati, e soprattutto non staranno, fermi a guardare: un’incertezza che potrebbe, o meno, tramutarsi anche in un’instabilità politica non consente di tracciare un orizzonte sereno. Di base questi sono eventi che creano nervosismo sui mercati, a maggior ragione se calati nel contesto attuale che già si prospettava difficile.
L’Europa oramai non è solo in rallentamento, ma addirittura in frenata: l’economia rischia la recessione – vedi qui sotto. Inoltre, bisogna affrontare un periodo di forte inflazione che costringerà la Banca centrale europea ad alzare i tassi, non solo questa settimana, ma anche nei prossimi mesi, con un’economia che va verso la recessione. Poi ci sono le incognite energetiche per l’inverno e ci sono in ballo gli investimenti del Recovery plan da realizzare entro quest’anno. Insomma, la posta in palio per il nostro Paese è alta ed è normale che i mercati reagiscano a queste incertezze innervosendosi. Cosa fare? Sicuramente oggi i BTp sono più rischiosi di quanto già non fossero una o due settimane fa.
LE STIME DELLA COMMISSIONE
La Commissione europea ha messo mano alle sue stime di crescita di inflazione e la revisione è stata, come c’era da aspettarsi, in peggio. La crescita economica nella zona euro sarà del 2,6% nel 2022 e dell'1,4% nel 2023 (le previsioni precedenti parlavano, rispettivamente, del 2,7% e del 2,3%). Per quanto riguarda l’inflazione, ora si prevede un aumento del 7,6% nel 2022 e del 4% nel 2023. Anche in questo caso la revisione è notevole, visto che i dati precedenti parlavano, rispettivamente, di +6,1% e +2,7%.
I rischi sono anche opportunità di investimento, ma per renderli tali bisogna trovare un equilibrio tra rischio e rendimento, perciò è ancora più importante diversificare i tuoi investimenti obbligazionari: i BTp vanno comprati solo ed esclusivamente in combinazione con titoli di Stato di altri Paesi, rispettando i limiti e le quantità indicate qui. Se vuoi avere in portafoglio il singolo BTp, devi rispettare il peso non solo da dedicare al nostro titolo di Stato, ma anche ai titoli degli altri Stati: non puoi acquistare solo il BTp. Se non vuoi dedicare troppo tempo a seguire i tuoi investimenti e non vuoi acquistare più prodotti, ricordati che la soluzione da noi consigliata è sempre di utilizzare l’Etf X-trackers II iBoxx Eurzn Gv Bd YP 1-3 (-0,3%), che punta anch’esso sui BTp.
COME VANNO I COLOSSI USA E CINA
A giugno l'inflazione statunitense ha raggiunto il 9,1%, il livello più alto dal novembre 1981. Si tratta di un’ulteriore accelerazione del carovita Usa, dall’8,6% al 9,1%, che segna un deterioramento della situazione e dovrebbe costringere la Fed ad alzare i tassi ancora più velocemente. Secondo i mercati, infatti, c’è un 50% di probabilità che il costo del denaro venga alzato dell’1% nella riunione di fine luglio, un po’ come ha fatto la scorsa settimana la Banca centrale canadese. L’altro 50% punta ancora su un rialzo dello 0,75%. Il mercato obbligazionario Usa segnala sempre più insistentemente uno scenario di recessione – i rendimenti a 2 anni hanno superato quelli a 10 anni, e di fronte a questa difficile situazione economica i mercati continueranno a vivere un periodo di forti turbolenze.
IN CANADA TASSI SU ALL'1%
La Banca del Canada ha alzato per la quarta volta i tassi d’interesse in questo 2022 e lo ha fatto con un ritocco dell’1% (dall’1,5% al 2,5%). Un aumento di questa portata è raro nei paesi industrializzati e per giustificarlo le autorità monetarie canadesi indicano un'inflazione che dovrebbe continuare ad essere intorno all'8% e un crescente effetto contagio, con la maggior parte dei prezzi che compongono l'indice in aumento di oltre il 5%. L'inflazione sta, quindi, colpendo tutta l'economia nel suo complesso e anche le attese per i prossimi trimestri sono state riviste al rialzo. Ciò influisce sulla formazione dei prezzi e – con il tasso di disoccupazione ai minimi storici – sui salari, che a loro volta sono in aumento. Ciò potrebbe portare a ulteriori pressioni sui prezzi, che porterebbe costi significativi per l'economia e renderebbe ancora più difficile combattere l'inflazione. Il dollaro canadese e i suoi bond non sono, comunque, da acquistare.
Tuttavia, per quanto riguarda il titolo di Stato Usa, continua a svolgere il suo ruolo di rifugio sicuro e merita anche un posto nel tuo portafoglio con l’Etf iShares $ treasury 1-3y acc B (+0,9%). Non è neppure il momento di evitare i titoli ad alto rendimento: continua a comprare un prodotto a scelta tra AXA WF US Dynamic HY bonds A (+1,2%) oppure iShares $ High Yield Corp Bond (+1,4%).
Di fronte a numerosi lockdown e altre restrizioni legate alla pandemia che hanno pesato sull'attività economica, l'economia cinese ha, invece, sfiorato la contrazione nel secondo trimestre, con una crescita annua che ha superato di poco lo 0,4%. Ben al di sotto dei livelli a cui il Paese ci ha abituato per decenni, questa cifra rende difficile raggiungere l'obiettivo del 5,5% fissato dalle autorità di Pechino per l'intero anno.
ALZANO TUTTI
La Banca centrale della Nuova Zelanda ha alzato i tassi dello 0,5%, portandoli al 2,5%, e non sarà l’ultimo ritocco: è già stato annunciato che si continuerà ad inasprire la politica monetaria contro l'inflazione galoppante. In Nuova Zelanda il carovita è al 6,9%, il più alto degli ultimi 32 anni. Il dollaro neozelandese non è da acquistare.
Se l'obiettivo di crescita è fuori portata, la Cina ha, però, tutti i mezzi per affrontare la sfida del consolidamento della sua economia e accelerare durante il 2° semestre dell'anno e nel 2023, periodi segnati dal forte ritorno dei consumi delle famiglie dopo un primo semestre dell'anno segnato dalla pandemia. Per questo, la Cina rimane in portafoglio: per puntare sui bond in yuan il prodotto è sempre iShares China CNY Bond ucits (+0,3%).