La settimana delle obbligazioni: voci, indiscrezioni, ipotesi…

Come sono andate le obbligazioni?
Come sono andate le obbligazioni?
QUEI DUBBI CHE ASSILLANO I MERCATI
Una delle Banche centrali su cui si discute molto è quella giapponese: d'altronde, la scadenza di fine mese per la quale è in programma la riunione della Bank of Japan, che sarà la prima presieduta dal nuovo governatore, si avvicina sempre di più. La frase pronunciata un paio di settimane fa (vedi n° 1503) dal nuovo governatore, sul fatto che la scelta di abbandonare il controllo dei rendimenti dei titoli di Stato giapponesi potrebbe avvenire a sorpresa, ha infiammato le discussioni. C'è chi punta sul fatto che già nella riunione di aprile la Banca centrale giapponese abbandoni il controllo dei rendimenti dei titoli giapponesi, lasciandoli quindi liberi di fluttuare. Per altri, invece, la prima riunione del nuovo governatore non apporterà modifiche, ma bisognerà aspettare la riunione di giugno. In generale, quello su cui convergono le attese di mercato è che l'abbandono del controllo dei rendimenti dei titoli di Stato giapponesi sarà l'unica mossa che verrà presa, in quanto i tassi di interesse non saranno alzati ancora per molto tempo. Le obbligazioni in yen rimangono nei nostri portafogli – vedi pagine 14-15 e il prodotto per investirci è l’Etf Ubs Japan Treasury 1-3y (+0,4%).
La corona svedese è arrivata a toccare livelli che non si vedevano da circa 14 anni e questo ha aperto la porta a varie ipotesi tra gli operati di mercato. In particolare, ci si chiede se la Banca centrale svedese non possa decidere di intervenire sul mercato per sostenere la valuta scandinava. La debolezza della corona è un grosso problema per la Banca centrale, che è impegnata nella lotta contro un’inflazione che è ancora abbondantemente sopra il 10%. Una valuta debole, infatti, spinge al rialzo il carovita.
È durato, invece, poco il rialzo dell’altra valuta scandinava consigliata, la corona norvegese. Subito dopo la decisione dell’Opec+ di tagliare la produzione di petrolio (vedi anche pagina 2-3), la divisa norvegese aveva messo su l’1,4% in appena due giorni – la Norvegia è un grande esportatore di greggio e la sua economia ha tutto da guadagnarci. La buona intonazione è, però, durata poco, perché nei giorni successivi la valuta ha perso terreno chiudendo la settimana con un risicato +0,1%. Le corone vedono il loro spazio confermato nei nostri portafogli e puoi acquistare, per quella norvegese, Nordea 1 norwegian bond BP (+0,2%) oppure Wisdomtree Long Nok Short Eur (-0,3%), per quella svedese scegli Nordea 1 swedish short term bond (-0,7%) o Wisdomtree Long Sek Short Eur (-1,2%).
A COSA GUARDERANNO LE BANCHE CENTRALI?
La decisione dell’Opec+ potrebbe avere riflessi non solo sulla corona norvegese, ma potrebbe essere più in generale una notizia negativa per le Banche centrali. Il calo dell'inflazione che si sta registrando nei vari Paesi è, infatti, dovuto prevalentemente al ridimensionamento dei prezzi dell'energia. Qualsiasi decisione che possa fermare il rallentamento del costo dell'energia potrebbe dunque diventare a sua volta un fattore che ritarda il calo dell'inflazione.
È anche vero che non c'è solo l'energia a determinare l'inflazione, anzi. Al netto degli alimentari e del settore energetico, il carovita non solo non scende, ma addirittura è in rialzo: e questo sarà uno dei fattori principali di cui terranno conto le Banche centrali per le loro decisioni in fatto di tassi d’interesse.
Un altro fattore di cui terranno conto i mercati è l'andamento del credito all'interno delle diverse economie: quando arriveranno forti segnali di un rallentamento del credito, significherà che le politiche monetarie restrittive stanno producendo i loro effetti e quindi quello potrebbe essere un segnale per modificare il loro atteggiamento. Attenzione: non si parla di tagliare i tassi, ma di fermarsi con il ciclo di rialzi.
Bond in real brasiliani:
HSBC GIF Bra. Bo. AC USD (+4,3%)
Bond in yuan cinesi:
iShares China CNY Bond (-0,6%)
Titoli di Stato Usa:
iShares $ treasury 1-3y acc B (+0,1%)
Bond alto rendimento Usa:
iShares $ High Yield Corp Bond (-0,8%)
Titoli di Stato eurozona:
Xtrackers II iBoxx Eurzn Gv Bd YP 1-3 (+0,2%)
Bond alto rendimento eurozona:
Xtrackers II High Yield Corp. Bd 1D (-0,7%)
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