La settimana delle obbligazioni: nessuna chiara evidenza…

La settimana sui mercati obbligazionari
La settimana sui mercati obbligazionari
La stima preliminare dell’inflazione dell’area euro segnala che il carovita a maggio è sceso al 6,1%, dal precedente 7%, rallentando così anche più delle attese (a 6,3%). Il rallentamento è stato guidato principalmente dai prezzi dell’energia ed è per questo che l’inflazione di fondo, pur risultando anch’essa in calo (dal 5,6% al 5,3%), ha conosciuto una frenata meno marcata. È proprio su questo che si basa la Bce per confermare la sua visione, secondo cui non ci sono chiari segnali che l’inflazione di fondo abbia raggiunto il suo picco. Oggi rimane ancora elevata, più del doppio dell’obiettivo di Francoforte. Tutti gli indicatori, come ad esempio i prezzi dei servizi, continuano a mostrare una persistenza dell’inflazione di fondo – come si legge dai verbali dell’ultima riunione della Banca centrale - ed è quindi scontato il rialzo a giugno dei tassi, che sarà seguito da un altro ritocco a luglio. Rimane sempre in pista un ulteriore ritocco dopo l’estate.Per i tuoi investimenti sui bond della zona euro, continua a comprare i titoli che trovi sul sito, ricordando di diversificare tra i diversi emittenti, oppure, se preferisci, l’Etf Xtrackers II iBoxx Eurzone Gov. Bond YP 1-3 (+0,5%). Sono confermati anche i bond ad alto rendimento della zona euro con l’Etf Xtrackers II High Yield Corporate Bond 1D (+0,5%).
Negli Stati Uniti, coerentemente con i toni ottimistici che arrivavano da Oltreoceano e come avvenuto anche in passato, l’accordo sul debito si è trovato. Viene, dunque, a cadere una delle grandi incognite che gravava sull’economia a stelle strisce e che poteva pesare sulle decisioni della Fed in fatto di tassi d’interesse. Nonostante il ciclo di rialzi del costo del denaro, l’economia non mostra ancora segni di cedimento, con un mercato del lavoro che continua a dare segnali di forza – vedi a lato – e un’inflazione solo in lieve calo. Considerato tutto ciò, non ci sono motivi, sicuramente, per tagliare i tassi. Una pausa dal rialzo in questo giugno è ancora vista molto probabile dai mercati (all’80%), mentre sono diminuite le possibilità che entro fine anno i tassi potranno essere tagliati. Se solo un mese fa il mercato scontava con una probabilità maggiore del 90% un taglio entro fine anno, ora le probabilità sono sotto il 40%. Per quanto riguarda i prodotti per investire sui bond Usa, oltre ai bond che trovi a pagina 13 e sul sito, per i titoli di Stato puoi comprare l’Etf iShares $ treasury 1-3y acc B (+0,1%). Per i bond alto rendimento Usa, il prodotto da scegliere è iShares $ High Yield Corp Bond (+1,3%).
L’indice Pmi composito cinese, che tiene conto sia del settore manifatturiero sia dei servizi, ad aprile ha rallentato da 54,4 a 52,9 punti. Il dato, essendo sopra 50, mostra un’economia cinese ancora in espansione, ma sono sempre maggiori i segnali di rallentamento. Il Pmi composito è infatti sceso e questo perché hanno rallentato sia i servizi, sia la manifattura, che è addirittura in una fase di contrazione. È proprio l’indice Pmi del settore manifatturiero ad aver deluso maggiormente: è sceso a 48,8, il livello più basso da dicembre 2022 e sotto le attese fissate a 51,4, così come è sotto il livello (49,2) del mese precedente. Tuttavia, a deludere è stato anche il settore dei servizi, che rimane ancora in fase di espansione, ma incomincia anch’esso a rallentare: l'indice è infatti sceso a 54,5 dai 56,4 del mese precedente (attese a 54,9). Con questi dati, le richieste di misure di stimolo si moltiplicano. Da parte delle autorità ci sono stati molti impegni a sostenere l'economia all'inizio dell'anno, ma nessuno di questi si sta concretizzando, anche se sembra che si stiano considerando incentivi fiscali per le aziende manifatturiere di fascia alta. Quanto agli investimenti obbligazionari in Cina, rimangono consigliati e il prodotto per puntare sui bond in yuan è sempre iShares China CNY Bond (-0,4%).
Il primo trimestre è andato meglio delle attese per la Svezia. Il Pil è, infatti, cresciuto dello 0,6% rispetto al trimestre precedente, battendo così le attese di uno 0,2%. Questa espansione fa seguito al -0,5% patito nell’ultimo trimestre del 2022 e cerca di sfatare le fosche previsioni di una recessione per l’economia svedese nel 2023. A pesare sulle prospettive svedesi sono le famiglie e il mercato immobiliare, entrambi colpiti dall'aumento dei prezzi e dall'aumento degli oneri finanziari. Il +0,6% messo a segno dal Pil svedese nel primo trimestre è, infatti, dovuto all'aumento delle scorte (+0,6%) e alle maggiori esportazioni nette (+0,3%), che hanno controbilanciato i consumi in flessione (-1,2%). I bond in corone svedesi sono sempre all’acquisto con Nordea 1 swedish short term bond (-0,1%) o Wisdomtree Long Sek Short Eur (+0,1%).
In Brasile la crescita nel primo trimestre ha nettamente sorpreso, in positivo, le attese del mercato. L’economia brasiliana è cresciuta dell’1,9% trimestrale, rispetto al +1,4% previsto dai mercati, e su basse annua il progresso del Pil è addirittura del 4%, contro il 2,7% delle attese. Si tratta, inoltre, di una forte accelerazione nella crescita brasiliana, visto che il quarto trimestre del 2022 era andato in archivio con un -0,2% trimestrale e un +1,9% annuale. Il real è confermato nei portafogli, così come si confermano i prodotti con cui puoi puntarci: i bond che trovi sul nostro sito o il fondo HSBC GIF Brazil Bond AC USD (+1,6%).
Per concludere, sono confermati anche gli investimenti in bond norvegesi e in yen giapponesi. Per i bond in corone norvegesi puoi acquistare il fondo Nordea 1 norwegian bond BP (invariato) o Wisdomtree Long Nok Short Eur (+0,4%). Per i bond in yen giapponesi continuiamo a consigliarti Ubs Japan Treasury 1-3y (+0,4%).
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