La settimana delle obbligazioni: luglio con altri rialzi in vista

La settimana delle obbligazioni
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SVEZIA: +0,25% COME DA ATTESE
È stata tra le ultime a riunirsi tra le divere Banche centrali, ma la Riksbank, la Banca centrale svedese, non ha riservato sorprese. L’Istituto di Stoccolma ha, infatti, scelto di inasprire ulteriormente la sua politica monetaria, portando i tassi al 3,75%, segnalando inoltre che sarà necessario almeno un altro rialzo. Come detto, questa decisione non giunge inaspettata. Prima di tutto, era già stata annunciata dalla stessa Banca centrale. In secondo luogo, il carovita non demorde. L'inflazione di fondo svedese è scesa al 6,7% a maggio, da un picco del 10,2% nel dicembre 2022, mentre l'indice principale si attesta ancora al 9,7%. Di fronte a queste cifre, Stoccolma ha poca scelta: continuerà ad aumentare i tassi e non esiterà ad aumentare le vendite dei titoli di Stato che ha in portafoglio. I bond in corone svedesi, grazie al loro rating AAA (il massimo) e ai guadagni attesi sul fronte valutario, sono sempre acquistabili e consigliati in portafoglio con il fondo Nordea 1 swedish short term bond (-0,7%) o Wisdomtree Long Sek Short Eur (-0,6%).
ZONA EURO: I DATI NON SONO ANCORA SUFFICIENTI
Se la Riksbank ha già annunciato che servirà almeno un altro rialzo dei tassi, lo stesso ha fatto la Banca centrale europea. A luglio ci sarà un altro ritocco dei tassi, è un fatto che già ti annunciamo da diverso tempo, e poi dopo l’estate un ulteriore rialzo è da tenere in considerazione. Questo perché, anche se l’inflazione della zona euro continua il suo lento calo, attestandosi al 5,5% a giugno dal 6,1% del mese precedente, questo dato sul carovita nasconde una realtà ben più complessa. La maggior parte del calo è attribuibile ai prezzi dell'energia (-5,6% annuo) e per di più l'inflazione di fondo risulta essere in lieve aumento, al 5,4% di giugno, contro il 5,3% di maggio. La causa principale di questa persistente inflazione sono i prezzi dei servizi che, con un aumento del 5,4% in un anno, sono a un nuovo massimo. A ciò si aggiungono i prodotti alimentari non trasformati, i cui prezzi stanno scendendo solo molto gradualmente, facendo segnare ancora un +9,6% in un anno. I titoli di Stato dell'area dell'euro, che attualmente offrono livelli di rendimento molto più interessanti rispetto al passato, continuano a essere all’acquisto. Per i tuoi investimenti sui bond della zona euro in titoli di Stato, continua a comprare le obbligazioni che trovi sul sito, ricordando di diversificare tra i diversi emittenti, o, se preferisci, punta sull’Etf Xtrackers II iBoxx Eurzone Gov. Bond YP 1-3 (-0,2%). Sono poi confermati in portafoglio anche i bond ad alto rendimento, sempre della zona euro, con l’Etf Xtrackers II High Yield Corporate Bond 1D (+0,3%).
LO YEN DEBOLE FA MENO PAURA AL GIAPPONE
La debolezza dello yen sembra preoccupare meno il Giappone rispetto a un anno fa, quando ci fu addirittura un intervento sui mercati dei cambi. I motivi sono diversi. Primo. La percezione che le Banche centrali siano più vicine alla fine del ciclo di rialzi dei tassi, per cui rispetto al passato il divario atteso tra tassi mondiali e giapponesi va riducendosi. Inoltre, la debolezza attuale dello yen può aiutare l’economia, gettando le basi per un suo rafforzamento che permetterebbe poi un recupero dello yen a lungo termine. Tutto confermato anche per i bond in yen giapponesi: continuiamo a consigliarti Ubs Japan Treasury 1-3y (-0,9%).
CINA: SI RALLENTA ANCORA UN PO’
In Cina, il rimbalzo economico continua a mostrare segni di rallentamento. Nonostante i lievi tagli dei tassi di interesse e altri stimoli forniti dalle Autorità nelle ultime settimane, l’indice che misura l'attività economica nel settore manifatturiero (Pmi), rimane in contrazione, a 49 punti a giugno. Per quanto riguarda il settore dei servizi, è rallentato a 53,2 punti contro i 54,5 punti di maggio. In totale, il Pmi composito (quello che tiene conto sia della manifattura sia dei servizi) per la Cina si attesta ora a 52,3 punti, indicando un'economia la cui attività sta crescendo solo molto moderatamente. Fondamentalmente, al di là dei tempi esatti della ripresa, la Cina conserva un immenso potenziale. Se per il momento questa ripresa risulta essere lenta, è solo questione di tempo affinché la seconda economia del mondo torni a crescere in maniera solida e robusta. Dunque, gli investimenti obbligazionari in Cina rimangono consigliati e il prodotto per puntare sui bond in yuan è sempre iShares China CNY Bond (-0,6%).
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