La settimana delle obbligazioni: le mosse estive delle Banche centrali

La settimana sui mercati obbligazionari
La settimana sui mercati obbligazionari
Il dato definitivo sull’inflazione della zona euro porta con sé una novità poco gradita. Se per l’indice principale è confermato il +5,5%, come da attese e in calo dal +6,1% di maggio, ciò che invece delude è il dato sull’inflazione di fondo: dal +5,3% di maggio, il dato finale ha fatto segnare un +5,5% (le attese erano per un +5,4%). Tali cifre rafforzano l'impressione di un'inflazione ben ancorata e difficile da combattere, nonostante gli sforzi della Banca centrale europea. Le differenze all'interno dell'area dell'euro sono, poi, notevoli. I Paesi che sono stati attivi nell'aiutare il settore privato attraverso sovvenzioni, massimali tariffari e aiuti di ogni tipo, sperimentano una bassa inflazione, a volte anche in linea con gli obiettivi della Bce, come nel caso di Spagna e Belgio (entrambi con un'inflazione solo dell'1,6%), ma altrove l'inflazione è ancora tra il 5% e l'8%, indicando che l'erosione del potere d'acquisto delle famiglie continua. Tra i fattori principali che hanno contribuito all'aumento dei prezzi ci sono i prodotti alimentari, l'alcol e il tabacco - i cui prezzi sono ancora aumentati dell'11,6% - i beni industriali esclusa l'energia (+5,5%) e quelli dei servizi (+5,4%).
Se per i primi due la tendenza è quella di un rallentamento continuo, per quanto riguarda i servizi, invece, l'aumento del 5,4% rappresenta un nuovo picco. Il carovita europeo sta, quindi, diventando un'inflazione dovuta ai servizi che si sta stabilizzando a un livello elevato e che potrebbe non iniziare a scendere nell’immediato futuro. Inoltre, il dato sull’inflazione di fondo che va aumentando non fa altro che corroborare l’ipotesi che, oltre allo scontato e certo rialzo di questa settimana, la Bce alzerà i tassi, ancora una volta, in autunno.
NON C’È SOLO LA BCE
Ci sono altre due Banche centrali che si riuniranno questa settimana: quella Usa e quella giapponese. Per quanto riguarda la Fed, è scontato il rialzo di uno 0,25%, portando così il costo del denaro tra il 5,25% e il 5,5%. E poi? Le ultime previsioni della Banca centrale scontano ancora un altro rialzo entro fine anno, mentre il mercato ritiene questa eventualità non molto probabile. Bisognerà aspettare la riunione di settembre, con la quale la Fed aggiornerà le stime su inflazione, Pil e anche tassi per capire quali saranno le mosse autunnali della Banca centrale americana.
Per quanto riguarda la Bank of Japan, dati i toni accondiscendenti usati nelle ultime settimane dal suo governatore, la decisione di eliminare il controllo dei rendimenti dei titoli di Stato arriverebbe con una certa sorpresa: questa mossa, infatti, è attesa per settembre.
CINA: NUOVI DATI, SOLITE INDICAZIONI
I dati sul Pil del secondo trimestre cinese sollevano dubbi sulla capacità del Paese asiatico di centrare gli obiettivi di crescita fissati dal governo. Nel secondo trimestre il Pil ha segnato +6,3%, deludendo le attese che prevedevano un +7,3%. Oltre ai dati sul Pil, ce ne sono stati altri che hanno pesato sui mercati. Prima di tutto il dato sulle vendite al dettaglio, che a giugno hanno fatto segnare +3,1%, deludendo le attese di un +3,3%. Si puntava a una crescita trainata dai consumi, ma questi dati non mostrano una dinamica della spesa delle persone tale da poter spingere da sola la crescita. Gli investimenti nell’immobiliare sono diminuiti del 7,9% nei primi sei mesi del 2023, rispetto a un calo del 7,2% tra gennaio e maggio, deludendo le attese di un -7,5%. Accelera, dunque, la contrazione dell’immobiliare. Notizie migliori sono invece arrivate dalla produzione industriale, che è aumentata del 4,4%, rispetto ad attese del 2,5% e al 3,5% di maggio.
COME SONO ANDATI I PRODOTTI
Ubs Japan Treasury 1-3y (-1,1%)
Nordea 1 norwegian bond BP (+0,4%); Wisdomtree Long Nok Short Eur (+0,1%)
iShares $ treasury 1-3y acc B (+0,9%); iShares $ High Yield Corp Bond (+1,1%)
HSBC GIF Brazil Bond AC USD (+1,7%)
Nordea 1 swedish short term bond (-0,3%); Wisdomtree Long Sek Short Eur (-0,6%)
Xtrackers II iBoxx Eurzone Gov. Bond YP 1-3 (+0,2%); Xtrackers II High Yield Corporate Bond 1D (invariato)
iShares China CNY Bond (+0,6%).
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