La settimana delle obbligazioni: ecco cosa faranno le Banche centrali con i tassi

La settimana delle obbligazioni
La settimana delle obbligazioni
Se si uniscono i puntini, dove questi ultimi sono rappresentati dai dati sull’inflazione di agosto e dalle dichiarazioni dei membri della Bce, il risultato che si ottiene è il seguente: nella riunione di metà settembre potrebbe esserci un altro rialzo dei tassi nell’eurozona. I dati dimostrano che l’inflazione è ancora dura da battere. La stabilità agostana dell’indice generale rappresenta una sosta nel processo di disinflazione, lasciando così i prezzi al consumo ancora su un livello troppo elevato e distante rispetto all’obiettivo della Bce. Anche il dato sull’inflazione di fondo, seppur in calo, mostra prezzi pervicacemente alti. E poi, come dicevamo, ci sono le dichiarazioni degli esponenti Bce, per i quali in assenza di grosse sorprese – e da Francoforte fanno sapere che le stime di settembre sui dati macroeconomici non saranno molto diverse da quelle comunicate a giugno, vedi tabella - si ritiene opportuno continuare ad alzare i tassi anziché fare una pausa, perché i prezzi non sono ancora sotto controllo. Inoltre, le pressioni salariali sono ancora presenti e i dati recenti non mostrano un calo: se il mercato del lavoro più resiliente del previsto da una parte riesce a mantenere a galla l’economia, dall’altro rende il calo dell’inflazione più lento e difficile. Per di più, dai verbali dell’ultima riunione di luglio si scopre che è stata lasciata aperta la possibilità di un rialzo dei tassi a settembre.
Addirittura, c’è chi si è spinto a dire che potrebbero essere necessari due rialzi dei tassi prima di fermarsi. Senza arrivare alle ipotesi più estreme, un altro rialzo dei tassi arriverà, considerando tutto quanto è stato detto, e potrebbe essere già da questo mese. Una volta finiti i rialzi, però, ci sarà da valutare per quanto tempo il costo del denaro rimarrà su livelli così elevati – pesando così per un prolungato periodo di tempo sull’economia, sui mutui… Neppure su questo punto si sono avute frasi rassicuranti: c’è chi ha definito un taglio ai tassi nel 2024 come “ottimistico”.
LE STIME BCE |
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2023 |
2024 |
2025 |
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Inflazione |
5,40% |
3,00% |
2,20% |
Inflazione di fondo |
5,10% |
3,00% |
2,30% |
Pil |
0,90% |
1,50% |
1,60% |
USA: IL LAVORO C’È E I CONSUMI REGGONO
I dati sul Pil a stelle e strisce del secondo trimestre hanno segnalato ancora una volta una tenuta dei consumi e un’economia che, seppur con una revisione sotto le attese, non mostra segni di cedimento rispetto al trimestre precedente. Nel dettaglio, i consumi delle famiglie, che rappresentano i due terzi del Pil e sono cresciuti dell’1,7% rispetto al trimestre precedente, consentono all'economia statunitense di continuare a espandersi, ma non solo. Mentre l'aumento dei tassi di interesse sta deprimendo gli investimenti residenziali, anche gli investimenti delle imprese hanno dato un contributo positivo all'attività economica. Questa crescita dovrebbe continuare nel terzo trimestre, con i consumi delle famiglie a rappresentare ancora il principale motore economico. Questo è reso possibile dalla buona situazione del mercato del lavoro, che anche ad agosto ha saputo creare più posti di lavoro rispetto alle attese e con una situazione di piena occupazione che favorisce gli aumenti salariali: negli ultimi dodici mesi, infatti, gli stipendi sono cresciuti più rapidamente (+4,3%) dell'inflazione (+3,2%). Con più americani al lavoro e lavoratori che vedono aumentare il loro potere d'acquisto, l'economia statunitense rimarrà in espansione nonostante il rialzo dei tassi di interesse che aumenta il costo del credito. In generale, con questi dati, un ulteriore rialzo dei tassi da parte della Fed non può ancora essere escluso. Tuttavia, stando ai mercati, questo non succederà nella riunione di questo settembre, visto che prevedono, con una probabilità superiore al 90%, tassi fermi.
SVEZIA: TASSI IN RIALZO NONOSTANTE LA CONTRAZIONE
L’economia svedese chiude il secondo trimestre in contrazione, seppur meno di quanto atteso. Il Pil è sceso dello 0,8%, meno di quanto annunciato nella stima preliminare di luglio (-1,5%), che poi era anche quanto atteso dal mercato. Per tutto il 2023 le previsioni sono negative per la Svezia. La Banca centrale prevede un calo dello 0,5% per il Pil, non solo a causa del rallentamento delle esportazioni, ma anche a causa del mercato interno. In tutto questo la Banca centrale svedese alzerà comunque i tassi nella riunione di questo settembre. Dalla Riksbank fanno sapere che probabilmente bisognerà portare avanti una politica monetaria restrittiva per un “periodo abbastanza lungo”, anche se il carovita mostra segni di rallentamento. Tuttavia, i prezzi dei servizi sono ancora alti e quindi destano particolare preoccupazione.
BRASILE: TRIMESTRE SORPRENDENTE
L’economia brasiliana, dopo essere cresciuta dell’1,9% nel primo trimestre, ha messo a segno un altro progresso, pari allo 0,9%, nel secondo trimestre. Su base annua, la crescita brasiliana si è invece attestata al 3,4%. Il dato del secondo trimestre ha superato le attese del mercato, che si attendeva un ridimensionamento più marcato, allo 0,3% trimestrale e al 2,7% annuo. Questo grazie al fatto che tutti i settori hanno dato un contributo positivo all'attività economica brasiliana, con le esportazioni che sono rimaste vivaci e i consumi delle famiglie e la spesa pubblica in aumento. Insomma, nonostante i tassi d’interesse siano elevati (13,25%), l'economia brasiliana è riuscita a rimanere dinamica.
Ora l’attenzione si sposta alla politica, con il presidente Lula che è pronto a presentare il suo piano fiscale. L’idea è di ridurre, anzi, azzerare il deficit di bilancio, ma non rinunciando a un aumento della spesa pubblica. La soluzione? Aumentare le tasse, andando a recuperare entrate tra le fasce più ricche della popolazione e tagliando alcuni vantaggi fiscali alle imprese. Questa mossa, però, dovrà passare per l’approvazione prevista a livello legislativo e quindi non è ancora sicura.
COME SONO ANDATI I PRODOTTI
Ubs Japan Treasury 1-3y (+0,4%)
Nordea 1 norwegian bond BP (+0,8%) Wisdomtree Long Nok Short Eur (+0,2%)
iShares $ treasury 1-3y acc B (+0,2%) iShares $ High Yield Corp Bond (+1,1%)
HSBC GIF Brazil Bond AC USD (-1,3%)
Nordea 1 swedish short term bond (-0,1%)
Wisdomtree Long Sek Short Eur (+0,3%)
Xtrackers II iBoxx Eurzone Gov. Bond YP 1-3 (+0,2%)
Xtrackers II High Yield Corporate Bond 1D (+0,4%)
iShares China CNY Bond (+0,6%)
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