La settimana delle obbligazioni: i dati vanno nel verso giusto…

La settimana delle obbligazioni
La settimana delle obbligazioni
Stando alle stime preliminari, l’inflazione nell’area euro a novembre parla di un dato annuale al 2,4%, in rallentamento rispetto al 2,9% di ottobre e sotto le attese fissate al 2,7%. Non considerando energia e alimentari, il carovita è al 3,6%, in calo dal 4,2% di ottobre (le attese erano al 3,9%).
Tuttavia, per il presidente della Bce non è ancora arrivato il momento di cantare vittoria, ma è invece necessario rimanere attenti a tutti i fattori che influenzano l'inflazione. Il governatore si aspetta, comunque, il proseguimento del calo delle pressioni inflazionistiche, ma ha anche detto che l'inflazione può tornare a salire leggermente nei prossimi mesi e che le prospettive sul futuro sono circondate da notevole incertezza. Dichiarazioni, e dati, che confermano la visione emersa dai verbali dell’ultima riunione: il ciclo di rialzi non è ancora dichiarato concluso ufficialmente – e dunque, in linea del tutto teorica, un possibile rialzo dei tassi potrebbe arrivare, anche se non è presumibile in questo contesto. Non è però presumibile neppure un taglio del costo del denaro nel giro di pochi mesi, visto che per quello ci vorranno dati che mostrino che l’inflazione, anche quella di fondo, stia convergendo in maniera stabile e duratura al 2%.
C’è poi un altro tema che si lega alla politica monetaria della Bce, che diventa restrittiva non solo alzando i tassi, ma anche ritirando tutti gli stimoli introdotti in passato. Fino a fine 2024 tutti i titoli in scadenza che sono stati acquistati con il piano di emergenza in pandemia verranno reinvestiti. Tuttavia, c’è chi chiede una fine anticipata di questo piano di reinvestimento. Sarà argomento di dibattito nei prossimi mesi: qualche scossone sui mercati obbligazionari potrebbe crearlo.
CINA: LA RIPRESA STENTA A DECOLLARE
In Cina, la ripresa economica fatica a riprendere slancio, con un mese di novembre che mostra ancora dati deludenti. Gli indici Pmi hanno, infatti, mostrato risultati peggiori delle attese e soprattutto in calo rispetto a ottobre. Quello manifatturiero è sceso a 49,4 ed è così per il secondo mese consecutivo in contrazione. L’indice dell’attività non manifatturiera – che considera sia i settori dell’edilizia sia quello dei servizi, è sceso a 50,2 punti, deludendo così le attese che puntavano a un dato in miglioramento. In questo contesto, il settore immobiliare resta una delle principali minacce alla crescita. Il calo delle vendite di case ha frenato la domanda interna di materie prime e beni durevoli, ma anche la ripresa del settore dei servizi si sta indebolendo. Crescono così, da più parti, le richieste per un ulteriore intervento da parte del Governo a sostegno dell’economia.
NEGLI STATI UNITI I DATI SUL PIL CONTINUANO A SORPRENDERE
La nuova stima per la crescita del terzo trimestre ha mostrato un +5,2%, rivista al rialzo dal già sorprendente 4,9% della stima precedente. La spesa dei consumatori, colonna portante del Pil Usa, rimane robusta, sostenuta da un mercato del lavoro resiliente, pur con una leggera revisione al ribasso (da +4% a +3,6%). L’altra notizia riguarda la misura preferita dalla Federal Reserve, l'indice dei prezzi delle spese per consumi personali, che è stato rivisto al ribasso al 2,8% annuo nel terzo trimestre. Escludendo cibo ed energia, il dato scende al 2,3%. In settimana è stato, poi, pubblicato il Beige Book, il consueto bollettino della Fed sullo stato di salute dell’economia Usa delle ultime sei settimane – quindi che si riferiscono al quarto trimestre. I punti essenziali sono: il rallentamento dell’inflazione continua, benché il carovita viaggi ancora su livelli elevati, così come la domanda di lavoro, che da moderata passa a modesta. Cosa significa tutto questo, nella pratica? La Fed terrà ancora i tassi fermi e prima di pensare a un taglio vorrà vedere un vero raffreddamento dell’economia, che ancora non c’è.
COME VANNO I PRODOTTI?
Ubs Japan Treasury 1-3y (+2,3%)
Nordea 1 norwegian bond BP (+1,6%); Wisdomtree Long Nok Short Eur (+0,9%)iS
hares $ treasury 1-3y acc B (+1,3%); iShares $ High Yield Corp Bond (+2,1%)H
SBC GIF Brazil Bond AC USD (+1,1%)
Xtrackers II iBoxx Eurzone Gov. Bond YP 1-3 (+0,8%); Xtrackers II High Yield Corporate Bond 1D (+1%)
iShares China CNY Bond (+0,3%)
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