La settimana delle obbligazioni: arrivano le Banche centrali

La settimana delle obbligazioni
La settimana delle obbligazioni
CHI TAGLIERÀ
Ancora una volta il Brasile mette a segno una crescita superiore alle attese, mostrando così un’imprevista resilienza. Nel terzo trimestre, il Pil ha registrato un +0,1%, contro il -0,2% atteso dal mercato. Il +0,6% messo a segno da industria e servizi è riuscito ad arginare il -3,3% dell’agricoltura, che ha visto svanire gli effetti del cosiddetto “super-raccolto” che aveva spinto la crescita di questo settore nel primo semestre. Diminuiscono anche gli investimenti (-2,5%). Benché superiore alle attese, il dato del terzo trimestre è comunque in forte rallentamento rispetto al secondo trimestre (+1%). Questi dati non dovrebbero modificare la politica monetaria brasiliana, visto anche l’andamento dell’inflazione: i tassi sono già stati tagliati dello 0,5% per tre volte e anche nella riunione di questa settimana saranno tagliati dello 0,5%.
CHI STARÀ FERMO
Questo giovedì la Bce si riunirà, ma la decisione si presenta come scontata: i tassi saranno lasciati fermi al 4,5%. Dopo i dati di due settimane fa di un carovita in calo più delle attese, la necessità di alzare i tassi non c’è.
Anche per il futuro questo non è lo scenario di base, come detto dalla stessa Bce. Inoltre, le aspettative di inflazione sono rimaste stabili a novembre. L'inflazione nei prossimi 12 mesi è prevista al 4%, quella per i prossimi tre anni al 2,5%: livelli ancora superiori all’obiettivo della Bce. Per cui, i tassi rimarranno ancora fermi, non solo nella riunione di questa settimana, ma anche nelle prime riunioni del 2024. E poi? Il mercato inizia a scontare un taglio nei tassi già marzo e per tutto il 2024 addirittura una riduzione del costo del denaro di circa l’1,25%-1,5%. Oggi queste attese sembrano ottimistiche se confrontate con le dichiarazioni della Bce: anche se i vari esponenti escludono ulteriori rialzi, di tagli ancora non se ne parla. È però un momento cruciale per il cambio di passo, o almeno comunicativo, della Bce: seguici per sfruttare le nuove opportunità che si presenteranno.
Un taglio a marzo nei tassi d’interesse è previsto dal mercato anche per la Fed – con una probabilità di circa il 60%. Per la riunione di questa settimana, invece, non sono previste mosse: tassi fermi tra il 5,25% e il 5,5%; la stessa cosa dovrebbe succedere anche nella riunione di gennaio. Sicuramente i dati provenienti dal carovita mostrano che la dinamica dei prezzi è indirizzata verso il basso, ma la Fed continua a non far accenno, e non lascia intendere che sia il momento, non solo di tagliare i tassi, ma anche solo di parlarne. Se per la riunione di questa settimana non c’è quindi da aspettarsi nulla dai tassi, sarà invece molto interessante carpire nuove informazioni dalle parole del governatore. Anche in questo caso, meglio rimane sintonizzati sulle novità che potranno arrivare, anche nei nostri consigli di investimento.
CHI FORSE ALZERÀ
Un’altra Banca centrale che si riunirà questa settimana è quella norvegese. L’economia scandinava è entrata in recessione, vedi Investi n° 1535, mentre l’inflazione è in risalita. Per questo, nonostante la recessione, la Norges Bank potrebbe comunque mettere mano ai tassi, portandoli al 4,5% dal 4,25%. È un’eventualità che non si può escludere.
COME VANNO I PRODOTTI?
Ubs Japan Treasury 1-3y (+2,9%)
Nordea 1 norwegian bond BP (+0,7%); Wisdomtree Long Nok Short Eur (-1,1%)
iShares $ treasury 1-3y acc B (+1%); iShares $ High Yield Corp Bond (+1%)
HSBC GIF Brazil Bond AC USD (+0,7%)
Xtrackers II iBoxx Eurzone Gov. Bond YP 1-3 (0%); Xtrackers II High Yield Corporate Bond 1D (+0,3%)
iShares China CNY Bond (+0,4%)
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