Obbligazioni. 2024: cosa ne sarà dei tassi e dei bond?

Il 2024 dei bond
Il 2024 dei bond
Il 2023 è stato un anno di recupero per i mercati obbligazionari, in valuta locale, dopo un 2022 che può dirsi funesto – vedi a lato. Per alcuni mercati – tra tutti i titoli di Stato Usa e della zona euro - i guadagni messi a segno nel 2023 non sono ancora sufficienti per recuperare in pieno quanto perso nel 2022: i rialzi dei tassi d’interesse operati dalle Banche centrali, storici per ammontare e velocità, sono stati una zavorra per le obbligazioni. Cosa aspettarsi dal 2024? Continuerà il recupero dei bond? Sono tanti i fattori che potranno impattare su questo nuovo anno e che potranno determinare l’andamento delle obbligazioni nel 2024, su cui gravano diversi potenziali rischi. Ci sono quelli geo-politici, quelli economici legati a se e quanto rallenterà l’economia, i rischi legati a shock sui prezzi dell’energia che potrebbero impattare sul carovita. A novembre ci saranno le elezioni Usa, che potranno essere fonte di volatilità e nella seconda parte dell’anno la fine del reinvestimento da parte della Bce dei bond acquistati durante la pandemia. Tutto questo potrebbe portare a intoppi nel calo dell’inflazione, e quindi dei tassi delle Banche centrali e dei rendimenti sul mercato. Senza contare un altro grande fattore di rischio: le attuali attese dei mercati in fatto di taglio dei tassi potrebbero essere troppo ottimistiche.
COME SONO ANDATI I BOND |
2022 |
2023 |
Bond in dollari |
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Indice: ICE BofA US Treasury TR |
-12,90% |
3,90% |
Bond in euro |
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Indice: ICE BofA Euro Government TR |
-18,20% |
6,70% |
Bond norvegesi |
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Indice: ICE BofA Norway Government TR |
-4,10% |
2,40% |
Bond cinesi |
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Indice: ICE BofA China Government TR |
3,30% |
5,10% |
Bond giapponesi |
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Indice: ICE BofA Japan Government TR |
-5,40% |
0,40% |
Bond brasiliani |
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Indice: ICE BofA Brazil Government TR |
7,30% |
18,40% |
Bond alto rendimento Usa |
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Indice: ICE BofA US High Yield TR |
-11,20% |
13,40% |
Bond alto rendimento euro |
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Indice: ICE BofA Euro High Yield TR |
-11,50% |
12% |
Tutti i dati sono in valuta locale e sono total return (andamento dei prezzi + cedole reinvestite). |
ZONA EURO
Originariamente, quando la Bce ha cambiato la sua comunicazione a ottobre 2023, dicendo che i tassi, se tenuti elevati a lungo, sarebbero stati sufficienti per raggiungere gli obiettivi di inflazione, si puntava a tagli totali dello 0,5%, tutti nella seconda metà del 2024. Oggi, invece, il mercato sconta addirittura tagli totali pari all’1,5% - quindi a fine 2024 il costo del denaro dovrebbe essere al 3%, dal 4,5% odierno. Questi tagli dovrebbero iniziare molto presto: per marzo c’è circa il 50% di probabilità, che diventa certezza per la riunione di aprile. Queste aspettative del mercato potrebbero essere, però, troppo ottimistiche. La Bce non può ovviamente lasciarsi andare a dichiarazioni troppo generose, e continua a predicare calma. I tagli dovrebbero arrivare verso la metà del 2024 e non prima, anche perché il governatore della Bce aveva chiaramente detto che il concetto di “lungo periodo di tempo” non può ridursi solo ad un paio di trimestri. Dunque, cosa aspettarsi? Nel 2024 i tassi nella zona euro saranno tagliati. La prospettiva di un taglio di solo lo 0,5% è troppo conservativa, come ad oggi un taglio di addirittura l’1,5% sembra un po’ troppo ottimistico. Una previsione equilibrata oggi può essere un taglio dell’1%, che potrebbe diventare più ampia se l’inflazione scenderà velocemente.
STATI UNITI
La Fed, a differenza della Bce, ha annunciato che si è iniziato a parlare di tassi e le prospettive in seno alla Banca centrale Usa sono di un taglio dello 0,75%. Per i mercati i tagli inizieranno da marzo 2024 e andranno avanti, scommettendo su una diminuzione del costo del denaro decisamente maggiore. Per dare un’idea, a dicembre 2024 c’è il 90% di possibilità che i tassi siano almeno scesi al 4%-4,25%, cioè siano stati tagliati dell’1,25%. Addirittura, c’è chi si spinge ancora più giù. Anche in questo caso i mercati stanno puntando su tagli molto aggressivi, dopo un periodo di rialzi altrettanto aggressivi, compatibili con uno scenario di forte riduzione del carovita – accompagnato, magari, anche da un’economia in forte frenata. Nel caso degli Usa, con un’economia che mostra sempre dati resilienti e sembra non voler frenare mai, attese di tassi sotto al 4% a fine dicembre sembrano esagerate. Un taglio tra lo 0,75% e l’1,25% totale nel 2024 al costo del denaro, se non ci saranno intoppi, può essere credibile.
NORVEGIA
La Banca centrale norvegese ha provveduto ad alzare i tassi a dicembre portandoli al 4,5%, con una mossa che ha sorpreso i mercati, da inquadrarsi in un’ottica di gestione del rischio. La Norges Bank ha voluto, infatti, inasprire ancora una volta le condizioni monetarie, in modo da prevenire ulteriori fiammate inflattive e lasciare così i tassi fermi per un po’ di tempo – la frase preferita dalle Banche centrali negli ultimi mesi del 2023. La Norges Bank ha, però, parlato anche di tagli. Nelle sue previsioni, i tassi rimarranno al 4,5% fino all’autunno del 2024, per poi scendere. Anche in questo caso, però, i mercati hanno formulato le loro attese. I tagli potrebbero partire già da marzo, e comunque entro e non oltre giugno, e alla fine del 2024 il costo del denaro si attesterà al 3,25%, in scia a una dinamica dell’economia più lenta e un’inflazione più bassa. Anche in questo caso una previsione più equilibrata sembra quella più corretta. Se si può dare per scontato che il 2024 sarà l’anno dei tagli anche in Norvegia e che ci sarà una riduzione sicuramente dello 0,5%, è anche vero che il taglio, anziché in autunno, potrà arrivare in estate e dunque, alla fine dell’anno, la riduzione dei tassi potrà essere maggiore dello 0,5%.
GIAPPONE
La Bank of Japan è rimasta l’unica Banca centrale a non aver alzato i tassi d’interesse, lasciandoli pervicacemente ed ostinatamente a -0,1% e controllando anche i rendimenti dei titoli di Stato decennali. Nel 2024 arriverà la svolta – il governatore della BoJ ha chiuso il 2023 rilasciando comunicati che vanno nella direzione di preparare il terreno a questa novità. In questo caso la novità saranno tassi in aumento, quando il resto del mondo li taglierà. Quando ci sarà questa svolta? La volta buona sembra essere stata identificata ad aprile.
BRASILE
Sulla Banca centrale brasiliana aleggiano decisamente meno incognite. Questo grazie ai dati provenienti dall’economia, alle mosse dell’Istituto monetario e alla comunicazione chiara di quest’ultimo. La Banca centrale brasiliana ha già comunicato l’intenzione di proseguire nel 2024 sulla strada dei tagli ai tassi, sempre dell’ammontare dello 0,5% ciascuno, esattamente come fatto nella seconda metà del 2023.
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